Lotta alla dispersione scolastica, Genova fa da modello con i centri di educazione al lavoro: "Qui nessuno viene giudicato"

di Emilie Lara Mougenot - Filippo Serio

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Un modello innovativo che punta su accoglienza e percorsi personalizzati per reinserire i giovani nel mondo scolastico e lavorativo.

I Centri di Educazione al Lavoro (C.E.L.) del Comune di Genova, attivi dagli anni ’90, offrono un modello unico in Italia per contrastare la dispersione scolastica e il fenomeno dei NEET (giovani non impegnati in istruzione, lavoro o formazione). Con sei centri distribuiti sul territorio, garantiscono percorsi personalizzati e un ambiente accogliente per adolescenti in difficoltà, favorendo il reinserimento sociale e lavorativo.

Il modello - I C.E.L., nati come laboratori artigianali, hanno evoluto il proprio approccio per rispondere alle sfide sociali e occupazionali. L’obiettivo principale è offrire ai giovani tra i 16 e i 21 anni, spesso con esperienze scolastiche difficili, opportunità di formazione attraverso attività pratiche e percorsi personalizzati.

Impegno degli educatori - Gli educatori dei C.E.L. svolgono un ruolo cruciale nella creazione di un ambiente accogliente e non giudicante, dove ogni ragazzo può sentirsi compreso e valorizzato. Grazie a questo clima di fiducia e rispetto, i giovani riescono a sperimentare un percorso alternativo che favorisce l’integrazione sociale e la crescita personale. “Il nostro obiettivo è dare ai ragazzi la possibilità di ricostruire fiducia in sé stessi, attraverso il fare e il sentirsi parte di un progetto,” spiega Sabrina Canepa, coordinatrice del C.E.L 'Torretta'

Percorsi individualizzati - Ogni ragazzo segue un percorso su misura. I laboratori spaziano dall’arte all’artigianato, fino ad attività professionali come falegnameria, cucina e informatica, che permettono di acquisire competenze utili per il futuro. Questo approccio stimola l’autostima e il senso di appartenenza, elementi fondamentali per recuperare motivazione e costruire un progetto di vita positivo.

Sinergia con le scuole - La collaborazione con le scuole superiori genovesi consente di integrare la frequenza scolastica con le attività nei C.E.L. In questo modo, i ragazzi possono essere orientati verso il rientro negli studi o un avvicinamento al mondo del lavoro, con percorsi che spesso portano a risultati positivi.

Progetti futuri - Il Comune di Genova punta a espandere il modello a tutte le scuole cittadine e a coinvolgere Alfa Liguria per potenziare ulteriormente l’inclusione socio-lavorativa dei giovani. Aumenta anche la richiesta di un C.E.L per i ragazzi sotto i 15 anni, in modo tale da potere colmare le lacune scolastiche al più presto nel percorso educativo e lavorativo. 

Le dichiarazioni - «Una giornata veramente speciale e densa di contenuti – dichiara Lorenza Rosso, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Genova –. Ricevere la visita del Ministero dell’Istruzione e del Merito è per noi motivo di grande orgoglio, perché vuol dire che il lavoro che facciamo per integrare i ragazzi è riconosciuto e soprattutto utile per contrastare l’isolamento sociale. Ho sempre ritenuto i C.E.L. un esempio di inclusione a tutto tondo, che permettono anche di creare rapporti d’amicizia e fratellanza da coltivare anche una volta finito il percorso. Grazie al dottor Mario Comba, ai presidi degli Istituti Scolastici e ai referenti delle aziende del Progetto Distretto Italia per aver prestato attenzione a questo nostro “piccolo capolavoro”, che ci auguriamo possa essere preso d’esempio in altre realtà italiane. Un ringraziamento anche alla Direzione delle Politiche Sociali e ai responsabili delle singole strutture per l’impegno messo in campo finora: tutto si svolge sempre in maniera perfetta, permettendo ai ragazzi di trovare la tranquillità di cui hanno bisogno per l'impegno messo in campo finora e per i reali e concreti risultati ottenuti a beneficio dei ragazzi».

«Per l'ufficio scolastico genovese i centri di Educazione al Lavoro rappresentano una preziosa opportunità per contrastare la dispersione scolastica, promuovere occasioni di orientamento, socializzazione e crescita - afferma Alessandro Clavarino dirigente ambito territoriale di Genova dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria-. La collaborazione con le scuole resta un importante obiettivo e una realtà consolidata che vogliamo fare crescere, interagendo con il Comune e con tutti i soggetti del mondo del lavoro e del sociale che credono e operano nei C.E.L.».

«Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è molto interessato a questo progetto - dichiara Mario Comba, consigliere giuridico del ministro Giuseppe Valditara -. Pensiamo di volerlo valorizzare nell'ambito delle Politiche sull'orientamento e sulla lotta alla dispersione scolastica. L'iniziativa potrebbe essere presa attraverso il neocostituito centro nazionale per l'orientamento: nasce dalla collaborazione col progetto Elis e ha l'ambizione di ampliare il più possibile l'attività di orientamento nelle scuole, tanto che già oggi ne esiste una rete per supportare l'iniziativa del centro».
«Il mondo industriale, e quindi delle imprese, è attentissimo al futuro delle generazioni - le parole di Anna Giuntini, imprenditore e membro progetto Elis 'Distretto Italia' , vicepresidente ASSISTAL Confindustria - perché oggi rappresenta il problema più importante a cui far fronte. Riportare la cultura del lavoro nelle giovani generazioni per non disperderne capacità e abilità è l'obiettivo che ci siamo posti perché, da imprenditori, sappiamo che la generazione di qualsiasi impresa è la persona».
«La visita ai centri di educazione al lavoro - dichiara Manuel Sericano, direttore generale Agorà - testimonia l'attenzione del Ministero dell'Istruzione e Merito al modello genovese di inclusione socio-lavorativa dei giovani in situazione di dispersione scolastica. Agorà è fiera di essere parte di questo sistema di qualità costruito negli anni insieme al Comune di Genova e ad altri Enti del Terzo Settore».

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