Liguria, Antimafia, maggioranza consiliare: "No all'uso politico della Commissione da parte dell'opposizione di sinistra

di Redazione

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Nota della vicepresidente Chiara Cerri e dei commissari Giovanni Boitano, Stefano Mai, Claudio Muzio, Mabel Riolfo, Veronica Russo, Sonia Viale

Liguria, Antimafia, maggioranza consiliare: "No all'uso politico della Commissione da parte dell'opposizione di sinistra

“Diciamo no alle strumentalizzazioni e all’uso politico della Commissione antimafia del Consiglio Regionale da parte dell’opposizione. I poteri della Commissione regionale antimafia sono profondamente diversi da quelli della Commissione bicamerale parlamentare antimafia, portata ad esempio dall’opposizione in modo strumentale. Respingeremo perciò fermamente qualsiasi tentativo di piegare un organismo così importante a teatro di becera propaganda. Proprio perché abbiamo un profondo rispetto per la magistratura e per la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione, riteniamo in questa fase totalmente inopportuno mettere in campo azioni che possano in qualche modo interferire con il regolare corso delle inchieste”. E’ quanto dichiarano, in una nota, i rappresentanti della maggioranza in seno alla Commissione antimafia del Consiglio Regionale: la vicepresidente Chiara Cerri e i commissari Giovanni Boitano, Stefano Mai, Claudio Muzio, Mabel Riolfo, Veronica Russo, Sonia Viale.

“La Commissione – proseguono – non ha il compito di sostituirsi alla magistratura, tanto più a procedimento in corso. Chi pensa o di fatto agisce in senso contrario, dimostra di avere un’idea sommaria della giustizia, una concezione giustizialista lontana anni luce dal dettato costituzionale e dal sacrosanto principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva”.

“Quanto alla richiesta di dimissioni rivoltaci dal capogruppo del PD Luca Garibaldi, la rispediamo al mittente senza se e senza ma. Abbiamo un legittimo mandato ricevuto dagli elettori che intendiamo onorare. Per noi la volontà popolare è sacra, mentre qualcun altro preferisce utilizzare strumentalmente le inchieste giudiziarie per riuscire a raggiungere ciò che non riesce ad ottenere attraverso il libero voto dei cittadini. E pensare che si chiamano pure Partito Democratico”, concludono.