La 'missione possibile' di Marattin: "Una politica nuova, con idee ma senza messia"

di Simone Galdi

L'ex esponente di Italia Viva a convegno con il sindaco Bucci e il direttore di Telenord Matteo Cantile

Una nuova proposta politica, che dia spazio alle idee ma senza rincorrere i tanti messia degli ultimi anni di dibattito pubblico in Italia. E' questa la ricetta di Luigi Marattin, intervenuto a Genova assieme al candidato del centrodestra alle regionali Marco Bucci, in un faccia a faccia moderato dal direttore di Telenord Matteo Cantile.


La carriera - Professore universitario di economia politica, 45 anni, Marattin è stato uno dei personaggi più vicini a Matteo Renzi, di cui è stato consigliere economico ai tempi di Palazzo Chigi e che ha seguito in Italia Viva, dopo la decisione dell'ex presidente del Consiglio di lasciare il Pd. Ma proprio l'ultima mossa di Renzi, ovvero il rientro nel "campo largo" governato da Elly Schlein, lo scorso 9 settembre ha indotto Marattin a lasciare il partito.


Il saggio - Occasione dell'incontro tra Marattin e Bucci è stata la presentazione del libro di Marattin "La missione possibile. La costruzione di un partito liberaldemocratico e riformatore".  Il libro infatti delinea i contorni di un’offerta politica liberal-democratica alternativa agli attuali schieramenti. La prima parte è dedicata all’analisi del passato: qual è il problema italiano, perché le spiegazioni che centrosinistra e centrodestra danno di tale problema sono fallaci e quale sia invece un’analisi liberal-democratica di come e perché l’Italia si trovi nella situazione attuale. La seconda parte guarda al futuro: quale idea di società a cui ispirarsi, come ricostruire un’organizzazione partitica per veicolarla e quali le principali politiche per realizzarla.


La proposta - A margine dell'incontro, Marattin ha parlato ai microfoni di Telenord, sostenendo la necessità di rifiutare gli estremismi dei due poli contrapposti, in nome di un dibattito politico più civile e più efficace nella gestione della cosa pubblica: "Tante persone cercano una politica un pochino più seria, che, ripeto, non rifiuti il leaderismo e non voglia tornare ai partiti del Novecento perché non esiste più quell'Italia lì, ma che forse voglia trasformare la politica in qualcosa di diverso da una rissa permanente come questo. Bipolarismo da curve ultrà come lo chiamo ha trasformato il nostro spazio pubblico. la spesa pubblica in Italia è stata utilizzata per comprare consenso politico dalla destra, dalla sinistra e anche dal centro. Potrei parlare di concorrenza, altro tema di cui destra e sinistra non parlano queste cose che sono sempre state confinate all'ambito delle élite, dei professori, dei tecnici, in realtà devono essere portate nei bar col coraggio di dire che in Italia la spesa pubblica, un treno fuori controllo".