Il medico rianimatore, "stiamo fronteggiando l'emergenza ma aiutateci tutti: state a casa!"

di Michele Varì

Una dottoressa del Villa Scassi: "Servirebbero più tamponi, la scelta inglese è folle"

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Centro commerciale del Terminal Traghetti di San Benigno. Fra le tante persone in fila con la mascherina per entrare alla Coop anche una donna,che poi scopriamo essere un medico rianimatore dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.

Come sta vivendo questo momento?

"Io lavoro in ospedale a Villa Scassi come medico rianimatore e consiglio a tutti di stare a casa il piu' possibile, usare una mascherina che protegge gli altri, lavarsi spesso lemani e bisogna aspettare che tutto questo finisca"

Nessuno immaginava che fosse così ...
"Decisamente no, decisamente no pero' e' cosi'"

Come è la situazeione al Villa Scassi?

"Come in tutti gli altri ospedali, si lavora tanto, si lavora duro, si lavora difficilmente ma si lavora"

Sentite la vicinanza della città voi che siete in prima linea?
"Per certi aspetti si, per altri meno ma insomma si deve cercare di stare tutti uniti in questo...".

Io gliela riporto tutti quanti siamo con voi perché voi siete noi.
"Bene, meno male".

E invece dove è che non la sente la vicinanza?
"Non tutti rispettano le regole, basta guardarsi intorno e allora in questo forse bisognerebbe impegnarsi un po' di piu'".

Pero' questo week end e' andato meglio...
"Eh, sì, decisamente ma bisogna avere le ronde di polizia in giro per far andare meglio le cose, non dovrebbe servire".

Ce la fate a mantenere i ritmi di lavoro che state sopportando?
"Per ora sì,ma ce la dobbiamo fare non abbiamo alternative"

Toccasse a lei decidere cosa cambierebbe, se lei fosse il premier Conte?
"Non tocca a me decidere, non sono pagata per questo e non ho studiato per questo".

Chiuderebbe qualche attività in più?
"Direi che è stata gestita tardi, fors, ma abbastanza bene adesso, di più che cosa si chiude il supermercato? E la gente dove va a fare la spesa? Io oggi sono a fare la spesa".

Ecco ci dicono che ci sono ancora posti in rianimazione, abbiamo ancora una tolleranza?
"Abbiamo ancora un margine di tolleranza, bisogna vedere come la cosa andrà avanti".

Lei quante ore lavora al giorno?
"Dipende, oggi ho il giorno di riposo e me lo prendo tutto, peroò dipende,  c'è chi fa due notti ogni tre giorni, chi lavora dodici ore al giorno, ci si distribuisce".

Anche voi siete in prima linea e ci sono molti contagiati...
"Molti non si sa, percheé non a molti é concesso di fare il tampone e non a molti e' concesso di saperlo,

Ecco ci sono delle critiche su questo, bisognerebbe fare piu' tamponi? in Cina li hanno fatti.
"Sì in Cina li hanno fatti, in altri luoghi li hanno fatti, a tante persone li hanno fatti anche se asintomatiche, a noi no. O comunque a molti di noi no".

In Liguria ne fanno pochi, lo dicono i numeri.
"Ne fanno, ne fanno tanti, ci sono pochi i posti dove possono farli fisicamente, svilupparli fisicamente e questo e' un problema"

Ecco lei è rianimatore, in Inghilterra si sta attuando una strategia completamente diversa per contrastare il virus?
"Folle a mio parere, speriamo che abbiano ragione loro, perché se abbiamo ragione noi é un problema grosso".

Grazie.

Ps

L'Inghilterra avrebbe deciso di concentrare tutti gli sforzi nella protezione dei più deboli e lasciar diffondere in modo controllato (?) il virus nel resto della popolazione. Sarebbe questa la pericolosa strategia che il governo britannico intende intraprendere contro la CoViD-19, stando ad alcuni articoli apparsi sui media d'Oltremanica. L'obiettivo è raggiungere la cosiddetta "immunità di gregge", che determinerebbe la fine dell'epidemia, e che per altre malattie infettive si ottiene vaccinando la popolazione. Secondo le indiscrezioni, i britannici ritengono che per arrivare a quel risultato sarebbero sufficienti misure non eccessivamente restrittive.