Iren investe oltre 2 miliardi nella città metropolitana di Genova

di Edoardo Cozza

1 min, 23 sec

Lavori sulla rete fognaria, sulle dighe e sugli impianti di potabilizzazione. In più verrà realizzata una nuova adduttrice acquedottistica in Valfontanabuona

Iren investe oltre 2 miliardi nella città metropolitana di Genova

Circa 2,2 miliardi di investimenti in provincia di Genova per i prossimi 10 anni, di cui oltre 600 milioni nel triennio 2022-2024, per la realizzazione di reti e impianti acquedottistici, reti gas, nuovi impianti di trattamento dei rifiuti nonché servizi a favore dei territori e delle comunità. Questi i numeri del nuovo piano industriale di Iren, presentato alle imprese aderenti a Confindustria dall'amministratore delegato Gianni Vittorio Armani, insieme a Fabio Giuseppini, Ad di Ireti, e al direttore degli approvvigionamenti Vito Gurrieri.

Gli investimenti sono destinati principalmente alla sostituzione e manutenzione straordinaria delle reti (fogne e acquedotti), alla manutenzione straordinaria delle dighe per l'approvvigionamento idrico e dei grandi impianti di potabilizzazione, oltre alla realizzazione della nuova adduttrice acquedottistica della Valfontanabuona e di numerosi estendimenti in zone non servite dalla pubblica fognatura. Grande impegno inoltre sul fronte depurazione, che, oltre, alle manutenzioni straordinarie dell'esistente, vedrà la costruzione di 5 nuovi impianti (Arenzano, Genova Area Centrale, Torriglia, Chiavari, Sestri Levante). Per il servizio gas sono previsti, oltre agli interventi di manutenzione e rinnovo delle reti, una campagna di sostituzione contatori e interventi di idrogenazione per rendere le reti H2 ready.

Circa 50 milioni riguardano l'investimento per i lavori in corso sul nuovo impianto di trattamento meccanico biologico a Scarpino. "La nostra strategia di crescita intende affermare Iren come partner di riferimento per le comunità locali - dichiara in una nota l'Ad Armani - accompagnandole nell'evoluzione necessaria nei prossimi anni grazie all'elevata qualità dei servizi offerti. L'impianto strategico del nuovo piano industriale poggia infatti le proprie basi su tre pilastri: transizione ecologica, qualità del servizio e territorialità; crediamo che possa essere un potente motore di sviluppo per l'economia dei territori".