Gestione porti, Giampieri: "Fissiamo gli obiettivi e raggiungiamoli, poi il vestito giuridico si fa a misura"

di Edoardo Cozza

Il presidente di Assoporti: "Tra autorità portuali stiamo cercando una sintesi per essere consulenti leali, onesti e credibili del governo"

La guida dei porti, oggi demandata alle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) a gestione pubblica, può cambiare. Sul tavolo vi sono tante idee, tante proposte, tanti modelli stranieri agognati o ambiti o desiderati. Alla fine chi deciderà sul punto è il governo, ma il mondo dei porti, come spiega il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri, gioca un ruolo tutt'altro che di secondo piano in questa fase: "È indispensabile trovare una sintesi tutti insieme tra le autorità portuali, poi ovviamente la politica gestisce e governa i processi di cambiamento, ma noi stiamo cercando una sintesi, accordi tra di noi che ci permettano anche di manifestarci come consulenti leali e onesti del governo".

Si guarda spesso all'estero per importare le esperienze altrui. Giampieri sottolinea: "I modelli sono esportabili, ma sono anche adattabili: l'Italia deve fissare i suoi obiettivi che sono chiari: flessibilità maggiore, agilità maggiore, velocità di scelta, strategica e decisionale. E poi possibilità di assumere figure professionali che oggi non esistono: basti pensare all'impatto che ha sul nostro lavoro il tema ambientale. Bisogna essere in sintonia col mercato: poi il vestito giuridico lo si fa a misura".