Genova, viaggio sui bus pieni delle zone rosse per Covid

di Michele Varì

Da Certosa a Sampierdarena tutti stretti sui mezzi pubblici. Molti passeggeri senza alternative. Lamentele, ma c'è anche chi si dice soddisfatto

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A tutti è saltato agli occhi che le quattro zone rosse per Covid, Rivarolo e Certosa, Centro Storico, Cornigliano e Sampierdarena, sono anche i quartieri più popolari di Genova, abitati dai cittadini più in difficoltà, non solo economiche, e dove spesso si vive stretti in tanti nella stessa abitazione e in condizioni igieniche più difficili, famiglie allargate per necessità, stranieri che si arrangiano, ma anche genovesi che non tengono il passo, divorziati, nuovi poveri che hanno perso il lavoro in nero per il covid.

Sono loro i fedelissimi (loro malgrado) dei bus: perchè chi può ad aspettare undici minuti per salire sul 7 in via Jori (come è successo a noi intorno alle 13 di un giorno feriale, dunque all'ora di punta) mica ne ha voglia di perdere tutto quel tempo, perchè chi ha fretta in undici minuti da Certosa è già arrivato in centro città.

Ecco lo spaccato dei passeggeri sui bus Amt dove ci si ammassa nelle ore di punta, alla fermata e a bordo. I protagonisti, le vittime, che qualcuno addita come i colpevoli del contagio, sono loro. Una studentessa di origini latinos ma oramai italianissima, un cittadino di colore, un italiano e pure uno straniero che va controcorrente e dice che, nonostante il Covid, sui bus si viaggia in sicurezza.