Genova, Skymetro, Pastorino (Pd): "Governo conferma che iter è fermo e Comune ha chiesto proroga"
di Redazione
Ghio, vicecapogruppo dem: "Il ministero dell'Ambiente non scioglie le criticità e ignora l'impatto che l'opera può avere sul fragile territorio genovese"
"Il ministero dei Trasporti ha risposto al quesito oggetto della mia interrogazione sul tema dello Skymetro genovese ricordando che il Comune di Genova non ha ancora depositato la progettazione e che per questo motivo l'iter del progetto è fermo. Non ha invece risposto sull'eventuale previsione del completamento del tracciato sino a Struppa. Appare chiaro dalla risposta del ministero come l'atteso collegamento al centro delle valli Trebbia e alta Bisagno sia ancora in alto mare. Ribatte il MIT infatti che il Comune di Genova ha chiesto una proroga in data 13 febbraio, aggiornando il cronoprogramma al 2029. Mi preme ricordare che in quei giorni però, lo stesso Comune annunciava alla stampa l'inizio lavori nel 2024 e la loro fine nel 2027", dichiara il deputato del PD Luca Pastorino.
"La risposta del MIT dimostra che tutto quel che leggiamo sui giornali è ancora da verificare e che non c'è alcuna certificazione di alcun progetto. Ricordo inoltre le parole del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che ha definito "affrettato, posto in termini estremamente generici" la documentazione presentata dal Comune per il confronto con le alternative progettuali e l'analisi costi benefici", conclude Pastorino.
Sullo stesso tema Valentina Ghio, vicecapogruppo alla Camera, così commenta la risposta in aula alla sua interrogazione al ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, sulla norma regionale che permette di costruire in deroga sugli argini del Bisagno: “Il Ministero dell’ambiente attraverso la sottosegretaria Gava non scioglie le criticità emerse e ignora l’impatto che un’opera come lo Skymetro può avere su un territorio fragile come quello genovese, dimenticando la pericolosità del Bisagno, un torrente che negli anni ha provocato morti e inondazioni. Rispondendo alla mia interrogazione in Commissione Ambiente alla Camera sulla deroga approvata dalla Regione che riduce la distanza di costruzione dai fiumi, ha risposto che la norma, non si pone in linea generale in contrasto con il Testo unico ambientale, ma non entra mai nel merito della situazione genovese e della fragilità di un territorio finito sott’acqua già troppe volte e anzi apre nuove preoccupazioni quando indica che ad oggi lo stato di realizzazione dello scolmatore del Bisagno è soltanto al 9% del percorso".
“Il Ministro - prosegue la Ghio - ignora le criticità che in questi mesi sono state sollevate da cittadini, associazioni, consiglieri regionali del Pd in Comune a Genova e in Regione Liguria. La risposta non è entrata nel merito dei numerosi cambiamenti in corsa intervenuti sul progetto e sulla sospensione della Via regionale e del parere del consiglio superiore dei lavori pubblici”.
“Quella sostenuta dal Ministro ci sembra una posizione particolarmente superficiale su una questione di grande rilievo: la sicurezza dei cittadini. Una posizione con la quale si preferisce non entrare nel merito delle criticità del territorio e dell'impatto dell' opera. Per questo continueremo a monitorare la vicenda perché le istituzioni agiscano con trasparenza, attenzione e si verifichi il reale impatto di un’opera di questa portata sul Bisagno e sul territorio circostante. Non siamo di fronte ad un torrente qualunque”, conclude la Ghio.
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