Genova: sit-in animalista davanti alla sede della Regione
di Redazione
Ag, Gaia e Lav hanno contestato le politiche faunistiche della giunta della Liguria
Oggi in Piazza De Ferrari, davanti alla sede della Regione Liguria, il gruppo Animalisti Genovesi, le associazioni GAIA Animali e Ambiente e LAV hanno tenuto un sit in nel corso del quale hanno simbolicamente conferito i provocatori premi “Crudeltà verso gli animali 2023”. Hanno "vinto" i due Piana della giunta regionale, il vicepresidente Alessandro e il neoassessore Alessio, mentre la medaglia di bronzo è andata al Nucleo regionale di Vigilanza Faunistico-Ambientale.
Titolare delle deleghe ad Agricoltura, Allevamento, Parchi, Caccia e Pesca, Alessandro Piana secondo gli animalisti si sarebbe "distinto nel costante impegno a promuovere e agevolare, attraverso atti amministrativi e legislativi, ogni pratica venatoria che comporta l’uccisione di migliaia di animali selvatici nella nostra Regione. Con la scusa e nonostante la PSA, ha consentito una totale deregulation nella caccia al cinghiale, che peraltro non porta cambiamenti nella situazione con la peste suina in aumento, probabilmente anche grazie alla movimentazione dei cacciatori ai quali vengono consentite nuovamente le braccate, contrarie alle norme scientifiche sulla bio-sicurezza, aumento di un giorno di caccia e proroga di un mese, autorizzazione a trattare le carni e addirittura dare la patente di “bio-regolatori” ai cacciatori, proponendo incredibilmente di dare loro anche un contributo economico. Da aggiungere l’autorizzazione alla caccia in deroga allo storno nello spezzino, nonostante manchino dati su eventuali danni alle olive e, altro regalo ai cacciatori, l’avere ridotto i confini del Parco Regionale di Portofino con minori vincoli di caccia nell’area contigua".
Al secondo posto si piazza il neoassessore allo Sviluppo Economico Alessio Piana, "promotore della norma - recita la motivazione - che ha inserito la primitiva caccia di selezione con arco e frecce verso gli ungulati, inserendo anche animali poco numerosi sul nostro territorio quali cervo e muflone, permettendo la caccia di selezione al cinghiale senza limiti temporali e permettendo lo spostamento di cacciatori da ambiti territoriali diversi da quello di appartenenza, con evidenti problemi di bio-sicurezza. Promosso ora Assessore allo Sviluppo Economico potrà occuparsi così della filiera della carne di animali selvatici, il vero business che si cela dietro certe forme di caccia".
Sul terzo gradino dell'ironico "podio", il Nucleo regionale di Vigilanza Faunistico-Ambientale. "E' ormai impegnato quasi esclusivamente - spiegano gli animalisti - nel “controllo faunistico” , cioè cattura in aree urbane e protette con successiva uccisione, lontano da occhi indiscreti, di centinaia di cinghiali sia adulti che cuccioli, e nel savonese anche di daini. Animali generalmente totalmente innocui che potrebbero essere gestiti in modo non cruento e tralasciando altri compiti prioritari quali la vigilanza venatoria, lotta al bracconaggio e controllo della pesca. Nella sola area metropolitana di Genova hanno ucciso, fino ad ottobre, circa 1200 cinghiali, un metodo che non porta risultati e comporta costi per la collettività sottratti invece alla prevenzione".
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