Genova, Legambiente lancia la campagna "Clean Cities" per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico
di Redazione
L'annuncio: "Martedì 7 febbraio alle 17 si terrà un "flash mob" in Corso Europa dove misureremo la qualità dell’aria"
Seconda tappa della campagna itinerante Clean Cities, organizzata da Legambiente, che dopo Torino arriva oggi a Genova, per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana in grado di fornire una prospettiva sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione fissati per il 2030.
Si è svolta questa mattina la conferenza stampa nella sala del MOG - Mercato Orientale alla presenza di Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente, Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova, Stefano Bigliazzi, presidente Ceag Legambiente e Matteo Campora, assessore all’ambiente del Comune di Genova, e i dati emersi descrivono una città che non riesce ancora a fare il salto di qualità verso la mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, Genova è nella media annuale, ma diminuisce ancora troppo lentamente: di questo passo neanche nel 2030 si potrà sperare di rientrare nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati dall’Europa. Il PM10 dovrà essere ridotto del 7%, ma soprattutto gli ossidi d’azoto (NO2) del 34% entro il 2030. Si devono dunque raddoppiare gli sforzi per trasporti e riscaldamento elettrico e zero emissioni.» (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria - Legambiente 2023).
Traffico e incidentalità: il dato preoccupante è quello riferito agli incidenti stradali, decisamente sopra la media nazionale: i morti e feriti sono 8,54 ogni 1.000 ab/anno; l’obiettivo al 2030 è indicato sotto i 2. (Fonte dati ACI. Istat 2021). Il numero di auto per abitante è tra i più bassi d’Italia, ma sono ancora troppe se si tiene conto dell’estensione e dell’orografia di Genova: nelle media delle grandi città europee il tasso di motorizzazione è molto più basso. Inoltre, la presenza minore di auto è compensata dal più alto numero di moto e scooter d’Italia.
Luci e ombre anche per quanto riguarda il trasporto pubblico. Se complessivamente l’offerta è buona nella città di Genova - anche se ancora non all’altezza di una città europea - sono da intensificare e ammodernare i collegamenti con la provincia.
Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente, indica la strada da seguire: «Ci attendiamo un rinnovo più rapido degli autobus e la loro conversione verso elettrico rinnovabile (oggi solo 15% dell’offerta di posti, anche con l’aiuto del governo e degli investimenti del PNRR, in modo da offrire come altre città italiane un TPL completamente emissioni zero entro il 2030. La sharing mobility deve ripartire dagli scooter (obiettivo è 750 mezzi con 3 operatori) e dal nuovo servizio di car sharing totalmente elettrico (sino a 100). Il futuro della mobilità delle persone a Genova si può realizzare attraverso l’integrazione dei servizi, l’ammodernamento (anche ascensori, scale mobili), la digitalizzazione dell’offerta.» (Progetto MAAS - PNRR)
Sui fondi del PNRR Legambiente auspica che si apra quanto prima un dibattito pubblico coinvolgendo la cittadinanza nella definizione di quei progetti che impatteranno sul territorio. Tra questi quella della Diga foranea, nel merito del quale Legambiente Liguria ha già espresso grande preoccupazione per “l’eccessivo aumento di traffico gomma che causeranno impatti elevati sulla mobilità cittadina e sulla salute pubblica”.
Per Stefano Bigliazzi, presidente Ceag Legambiente «I finanziamenti nazionali per la mobilità e per il Pnrr sono l'occasione per investire su una mobilità davvero sostenibile e rimediare ai ritardi. Si deve però avere il coraggio di cambiare davvero, non fare strutture utili all'immagine solo perché c'è il finanziamento (vedi SkyMetro della Valbisagno e Funivia del Lagaccio) ma costruire qualcosa di sostenibile per tutta la città, come ad esempio il tram.
Ottima invece la prosecuzione della Metropolitana fino a San Martino, l'Ospedale deve essere servito da mezzi pubblici efficienti e non deve più essere un gigantesco parcheggio».
In questi anni sono aumentati i km di percorsi ciclabili: oggi sono 68 l’obiettivo è 130, ma non ci sono strade a velocità max 20 0 30 km/h e l’obiettivo è 1.300.
«Per diventare una città sicura e favorire la mobilità ciclopedonale, Genova deve diventare anche una “città 30” - spiega Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova -. Purtroppo oggi manca ancora questa consapevolezza: il Comune non è stato neanche quest’anno in grado di dirci quali e quanto lunghe sono ora le strade a 20 e 30 all’ora. Persino le strade del centro storico, già per loro natura a bassa velocità perché strette e tortuose. A Genova si dovrebbe dare l’obiettivo di calmierare la velocità lungo 1.100 km di strade urbane (80% strade cittadine): non si tratta solo di applicare segnaletica e far rispettare divieti, ma di prevedere elementi di moderazione del traffico e “disegnare” quartiere per quartiere, percorsi e strade per un abitare di prossimità, per la “città 15 minuti.»
Durante la conferenza stampa è stato presentato anche il progetto MOB della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente. L’iniziativa ha come obiettivo l’engagement dei giovani tra i 16 e i 21 anni, che si sfideranno in un grande torneo nazionale dove vincerà chi si muoverà in modo sostenibile e saranno poi impegnati nella definizione di interventi per rendere la mobilità della propria città più sostenibile ed efficiente.
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