Genova, l'Acquario dice addio alle bottigliette in plastica

di Redazione

Sarà possibile acquistare acqua microfiltrata fresca per ricaricare le proprie bottiglie o borracce. Con Sustain-Ability un impegno quotidiano per l'ambiente

Acquario di Genova dice addio alla plastica monouso anche per l'acqua.

Stop alla vendita di bottigliette che verranno sostituite con brick in tetrapack.

Sarà inoltre possibile acquistare direttamente acqua microfiltrata fresca, sia naturale che frizzante, anche per ricaricare le proprie bottiglie/borracce.

La scelta di eliminare la plastica monouso all'interno dell'Acquario di Genova è una delle azioni presenti nel piano strategico di sostenibilità di Costa Edutainment in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda ONU 2030.

In trent'anni di attività Costa Edutainment e Acquario di Genova hanno consolidato il proprio impegno nei confronti dell'ambiente, che si concretizza in numerosi progetti di ricerca e conservazione, nel costante impegno per il benessere degli animali, nella proposta di esperienze ricche di emozioni e sempre volte al rispetto dell'ambiente e della biodiversità. L'Acquario intende suggerire al proprio pubblico l'adozione di abitudini più virtuose a favore dell'ambiente.

Si inserisce in questo impegno anche la challenge Sustain-Ability che il gruppo ha lanciato all'inizio del 2022 per incoraggiare nei dipendenti e nei follower comportamenti virtuosi e sostenibili. Ogni settimana viene proposta una piccola "sfida sostenibile" per contribuire a migliorare l'impatto sull'ambiente, cambiando qualche abitudine quotidiana o prestando più attenzione agli altri.

L'introduzione di prodotti ecocompatibili, come l'acqua in brick, non contribuisce solamente alla riduzione della plastica, ma attiva una filiera virtuosa per il riciclo al 100% dei materiali.

L'Acquario di Genova, grazie alla collaborazione con Amiu e Comieco (consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi in cellulosa), compatterà i brick, conferiti dai visitatori presso gli specifici raccoglitori posti lungo il percorso, che raggiungeranno le cartiere italiane specializzate nel processare e recuperare i materiali che compongono i cartoni per bevande.