Genova, imprenditori edili ancora in piazza contro la cancellazione dei bonus

di Redazione

Due serpentoni di veicoli commerciali e di manifestanti da Ponente, uno da Levante: raduno in piazza De Ferrari, poi presidio a piazza Corvetto fino al pomeriggio

Aggiornamento: è previsto per le ore 18 un incontro a porte chiuse fra una delegazione di edili in protesta oggi con il presidente della Liguria Giovanni toti, all'interno del Palazzo della Regione.

Come previsto Genova è destinata oggi ad essere per molte ore della giornata una città paralizzata dal traffico: gli imprenditori edili del gruppo spontaneo "Basta Crediti Incagliati", che protesta contro la scelta del governo di cancellare i bonus per il settore, sono tornati in piazza con tre cortei che confluiranno in centro città e si trasformeranno in un presidio che si protrarrà fino al pomeriggio. 

Due dei cortei di mezzi commerciali spono partiti da Ponente e uno da Levante. Il primo si radunerà in lungomare Canepa, attraverserà la Guido Rossa e la Sopraelevata; l'altro parte da via Merano e attraverserà Sestri Ponente, Cornigliano, via Cantore, per poi arrivare nella zona della Questura e riunirsi al corteo di Levante, il cui ritrovo invece è in Corso Europa e attraverserà la Foce, Brignole e Brigate Partigiane. 

La situazione del traffico, per il quale gli organizzatori della manifestazione si sono anche scusati in anticipo, è già piuttosto complessa.

Il raduno dunque sarà in piazza De Ferrari, con i veicoli che saranno parcheggiati nelle vie circostanti e il presidio che si sposterà in piazza Corvetto fino alle 15, momento in cui riprenderà la marcia dei mezzi commerciali tra le sopraelevata e le vie circostanti.

Una lunga giornata di disagi, dunque, prevista per questa nuova protesta del mondo edile. 

AGGIORNAMENTO ORE 11.45

I tre cortei dei lavoratori edili che protestano contro i crediti incagliati che da questa mattina hanno bloccato le principali direttrici da Levante a Ponente hanno raggiunto il concentramento della Foce da dove poi partiranno in un unico serpentone per raggiungere Piazza De Ferrari e Via Roma. Alla manifestazione stanno prendendo parte oltre 600 mezzi che hanno di fatto completamente paralizzato la città ma vi sono ripercussioni anche sul casello di Genova Ovest dove si stanno formando lunghe code. "Cessioni non pagate, imprese rovinate", "Basta crediti incagliati" sono alcuni degli slogan sugli striscioni appesi ai mezzi presenti in corteo. Mentre sono apparsi anche striscioni di Confapi, la confederazione italiana della piccola e media industria privata, nonostante gli organizzatori abbiano ribadito a più riprese che la manifestazione è da considerarsi spontanea e senza connotazione politica. "La destra dovrebbe mettersi l'animo in pace: è una norma vincente e cancellarla come ha fatto con il decreto vergogna votato oggi alla Camera, mette in ginocchio migliaia di imprese, famiglie e lavoratori che hanno creduto nello Stato. Uno Stato governato da forze politiche che prima (in odore di urne elettorali) hanno elargito promesse, poi se le sono rimangiate con una giravolta che ha dell'incredibile". Ha dichiarato in merito alla manifestazione il senatore del M5s Pirondini. Concetto ribadito dal deputato Traversi che ha sottolineato come "nella sola Liguria rischino il posto di lavoro 5.500 persone, centinaia di famiglie temono per la propria casa e un'infinità di imprese vedono lo spettro del fallimento nonostante i crediti accumulati". Parole confermate anche dal capogruppo in consiglio regionale Tosi che coinvolge anche il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci che "facendo quadrato con tutti i sindaci e i Governatori del Paese, dovrebbero far sentire la propria voce a Roma presso il Governo".