Genova: Diga, un anno di ritardo, extracosti alle stelle
di Redazione
I tempi di consegna slittano dal 30 novembre 2026 al 13 novembre 2027 e si profilano 180 milioni di extracosti
Non c'è pace per la nuova Diga di Genova. I tempi di attuazione sono destinati a slittare di un anno, con aumento dei costi, e il rapporti fra la stazione appaltante (Autorità Portuale) e il consorzio PerGenova Breakwater (WeBuild 45%, Fincantieri Infrastructure 25%, Fincosit 20% e Sidra 10%) si fanno tesi.
Come scrive Il Secolo XIX, le dichiarazioni ufficiali di ottimismo delle parti, dal sindaco Marco Bucci all'ad di WeBuild Pietro Salini, hanno da tempo ceduto il passo a un carteggio ruvido, fatto di scambi di accuse reciproche sul rispetto dei tempi e sulle condizioni contrattuali, specie economiche, dell'opera. La parte pubblica chiede l'accelerazione dei lavori sventolando il tema delle penali, il consorzio solleva il tema di presunte carenze dell'appaltatore.
A quel punto, la dialettica si fa rovente. "Con estremo disappunto - scrive Palazzo San Giorgio - rigettiamo in toto i vostri contenuti, ancora una volta pretestuosi e fuorvianti rispetto al reale sviluppo dei fatti", sottolineando "evidenti negligenze e inadempienze nella consegna di un progetto esecutivo in grado di rispecchiare le effettive caratteristiche e previsioni costruttive di un'opera strategica e unica come la nuova diga foranea di Genova".
Il consorzio replica: "Non crediamo occorrano ulteriori repliche ai vostri non condivisibili assunti che trovano la più ampia sconfessione all'interno della medesima corrispondenza".
L'Autorità Portuale controargomenta: "Vi intimiamo di astenervi dal continuare a promuovere fuorvianti repliche alle puntuali e inconfutabili ricostruzioni degli eventi fornite nelle nostre note che, queste sì, sconfessano puntualmente i vostri tentativi di addurre pretestuose giustificazioni al mancato rispetto del termine finale per la consegna della progettazione completa di tutti gli elaborati riveduti e corretti, per cause a voi unicamente imputabili". La chiusa: "La scrivente stazione appaltante si riserva infine di adottare ogni più opportuna iniziativa a propria tutela".
Il 21 giugno arriva quello che per ora è l'ultimo atto. Il consorzio scrive "Non è attualmente possibile contrarre ulteriormente le tempistiche dei lavori per traguardare la data del 30 novembre 2026" e si sottrae al contenzioso: "Non intendendo più proseguire il presente scambio epistolare, confermiamo piena disponibilità a un incontro teso a dimostrare la nostra oggettiva estraneità a ogni responsabilità come potrà ulteriormente essere argomentato e documentato nelle opportune sedi".
Il contratto, all'art. 22, prevede la costituzione di un collegio tecnico composto da cinque soggetti qualificati. Le sue determinazioni hanno valore di lodo contrattuale, fatte salve le eventualità di lodo arbitrale e la competenza residuale del Foro di Genova.
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