Genova, ciclismo: partito dalla Nave Italia l'Appennino 2024, con un premio a Pozzovivo e tra un anno la gara femminile

di Redazione

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Si correrà il 14 luglio, partenza dal Basso Piemonte, e per la 25a volta il traguardo sarà fissato a piazza De Ferrari

Genova, ciclismo: partito dalla Nave Italia l'Appennino 2024, con un premio a Pozzovivo e tra un anno la gara femminile

Parte dalla Nave Italia, all'Acquario nel cuore dell'Expo' di Genova, il Giro dell'Appennino del 90ennale, edizione numero 85 per via della pausa bellica. La novità più importante riguarda l'anno prossimo: nel 2025 si disputerà anche la corsa femminile. L'"ultima corsa in bianco e nero" che guarda al futuro è stata presentata al Porto Antico, a poche centinaia di metri dall'ormai tradizionale arrivo di De Ferrari. Si correrà il 14 luglio e tra le squadre UCI Worldteams sicure iscritte ci sono UAE Team Emirates (che avrà il dorsale n. 1, avendo vinto nel 2023 con Marc Hirschi), Astana Qazaqstan Team e Arkea-B&B Hotels, mentre tra gli UCI Proteams ecco le professional italiane Polti Kometa, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè e Corratec-Vini Fanini.

La prima edizione si svolse il 16 settembre 1934 su un percorso di 140 km con partenza e arrivo a Pontedecimo. Vinse Augusto Como, che completò il percorso in 4h21'00" precedendo i connazionali Giulio Campastro e Luigi "Cinin" Cafferata. Conclusero la prova 20 dei 32 ciclisti al via. “Era una gara dura nel 1934, lo sarà anche quella del 14 luglio – commenta Enrico Costa, presidente U.S. Pontedecimo Ciclismo -. Ma anche quest’anno, oltre all’organizzazione di questo grande evento sportivo, ci siamo ulteriormente impegnati sul fronte della sicurezza per i ciclisti. Bisogna garantire agli amatori e ai ragazzi la possibilità di muoversi e allenarsi in sicurezza”.

“A livello personale sono particolarmente legata al Giro dell’Appennino perché questo evento mi accompagna fin dall’inizio del mio assessorato: ricordo che presentammo l’edizione 2021 come quella dell’auspicata ripartenza post-covid, seppur con ancora numerose incertezze legate alla pandemia – ricorda Simona Ferro, Assessore allo Sport della Regione Liguria - Questo biennio è particolarmente significativo per il mondo sportivo di Genova e della Liguria. L’ottenimento di prestigiosi riconoscimenti come “Genova capitale europea dello sport 2024” e “Liguria regione europea dello sport 2025” dimostrano di come anche il mondo del ciclismo sia stato fondamentale nell’ottenere questi due importanti risultati”.

"Quest'evento, di calibro internazionale - aggiunge Alessandra Bianchi, assessore comunale di Genova allo Sport - unisce all’aspetto agonistico la valorizzazione del nostro territorio offrendo alle bellezze ed eccellenze della nostra città una vetrina unica. La tradizione ciclistica a Genova ha radici profonde, tanto in campo agonistico quanto in campo amatoriale e, come Amministrazione vogliamo continuare a promuoverla insieme al tema della sicurezza".

Il "padrone di casa" Beppe Costa osserva: "L’Acquario di Genova non poteva mancare al fianco del Giro dell’Appennino in questo importante anniversario. Siamo felici di offrire ospitalità alla presentazione di questa gara che da 90 anni contribuisce a far conoscere nel mondo il nostro bellissimo territorio. Appuntamento che, nel più ampio contesto di Genova Capitale Europea dello Sport, diventa ancora più volano sportivo e turistico della nostra regione e, con grande attenzione, rafforza ancora di più l’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della sicurezza sulle strade”.

Tra gli eventi collaterali, alla vigilia, sabato 13 luglio al Cabannun di Campomorone, Domenico Pozzovivo verrà premiato con l’Appennino d’Oro Domenico Pozzovivo. Partecipando all’ultimo Giro d’Italia, chiuso al 20° posto, ha raggiunto il record storico di partecipazioni, 18, tante quante quelle di Vladimiro Panizza. Due volte primo sulla Bocchetta, nel 2010 e nel 2012. Professionista dal 2005, stagione in cui il suo miglior risultato è stato il quinto posto al Giro dell’Appennino. È salito sul podio nel 2010, secondo alle spalle di Robert Kiserlovski.