Genova: campionato mondiale di pesto, anche un brasiliano tra i concorrenti

di Redazione

In cento da 13 Paesi alla finale del 23 marzo a Palazzo Ducale

Il concorrente più lontano della finale del decimo Campionato mondiale di pesto al mortaio in programma a Genova sabato 23 marzo arriva da Itajaì una cittadina nel Sud del Brasile che è stata tappa di Ocean Race e con i suoi 9.846 chilometri sulle spalle per raggiungere a Genova batte di poco il concorrente proveniente da Tokyo. È tutto pronto a Palazzo Ducale di Genova per la finalissima con 100 concorrenti provenienti da 13 Paesi del mondo.

I dettagli della manifestazione sono stati svelati nella sede della Camera di Commercio di Genova. I liguri in gara saranno 55 e il resto degli italiani 25. Sono di provenienza straniera 20 concorrenti che provengono da Stati Uniti, Giappone, Francia, Spagna, Inghilterra, Olanda, Germania, Sudafrica, Giappone, Brasile, Malta e Svizzera. Il concorrente più giovane è uno studente romano di 23 anni. La concorrente più anziana è una veterana genovese del campionato, compresa l'edizione digitale del 2021, che quest'anno compie 90 anni. La giuria è formata da 30 chef gastronomi opinion leader e giornalisti provenienti da tutta Italia, selezionati per esperienza, competenza e attivismo nel mondo del food.

"Il campionato mondiale di pesto genovese al mortaio - commenta il presidente della Camera di Commercio Luigi Attanasio - è un marchio della Camera di Commercio di Genova che è diventato il portabandiera di Genova e del suo territorio. La Liguria nel 2023 ha prodotto ben 829mila bouquet di basilico Dop, il 56% dei quali in provincia di Genova".

"Il pesto nell'immaginario collettivo è un richiamo iconico di tutto quello che di 'buono' la Liguria può offrire per arricchire le tavole", rimarca l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessio Piana.

"Chi fa il pesto più buono del mondo? - commenta l'assessore comunale al Commercio Paola Bordilli - La domanda solletica quell'orgoglio genovese che tutti condividiamo quando si tratta di rivendicare la paternità di uno straordinario prodotto tipico della nostra tradizione gastronomica". "Quasi vent'anni di lavoro sul Campionato mondiale di pesto al mortaio hanno cambiato la percezione che il mondo ha della nostra salsa", aggiunge il direttore del Campionato Roberto Panizza.