Genoa, pesce "poco salato" e verdure saltate: la prima cena di Dan Sucu da presidente tra mercato e sguardo al futuro
di Filippo Serio - Emilie Lara Mougenot
Un paio d'ore di relax operativo a tavola, a due passi dal centro storico, per l'imprenditore rumeno
La prima cena di Dan Sucu da presidente del Genoa dura circa due ore e si consuma al ristorante Santa Teresa, alle porte del centro storico genovese, a pochi passi dalla casa di Cristoforo Colombo e dalla maestosa Porta Soprana. In sua compagnia ci sono cinque persone, tra cui l'amministratore delegato Andres Blazquez e il direttore generale Flavio Ricciardella, confermati nel Consiglio d'amministrazione rossoblù, di cui fa parte anche l'ex presidente Alberto Zangrillo che un mese fa, alla notizia del cambio di proprietà, aveva signorilmente rimesso il suo mandato nelle mani dei nuovi azionisti, ricevendo l'invito a restare.
Full immersion - La cena è riservata, lontana da occhi indiscreti e chiude due lunghe giornate per il neo presidente rossoblu. Nell'arco di 48 ore è atterrato a Genova da Bucarest per raggiungere lo stadio "Ferraris" e assistere a quella che sarà la prima vittoria casalinga del Genoa, contro il Parma. Prima del fischio d'inizio, un assaggio del prato verde del campo, con tanto di sciarpa rossoblù al collo.
Benvenuto - Il giorno dopo, lunedì, mentre la squadra riprende i lavori con vista sulla trasferta di Roma, si svolge il Cda che nomina Dan Sucu ufficialmente presidente del Genoa, il 47esimo nella storia del club più antico d'Italia, considerando anche gli anni in cui al vertice ci sono stati i comitati.
Giornate frenetiche e dense di emozioni - Dopo la cena da presidente eletto, Dan Sucu, colto di sorpresa ma garbato e disponibile, dice in esclusiva alle telecamere di Telenord sfoggiando un eccellente italiano: "Sono un po' stanco, ma c'è tanto da raccontare". Come a voler sottolineare che tanto è stato fatto - la messa in sicurezza e la salvezza della società - e tanto c'è ancora da fare. Poi, qualche frase in inglese, con cui si sente più sicure, per ribadire la stima nei confronti del suo predecessore, Alberto Zangrillo.
La cena - A tavola si è parlato di possibili operazioni di mercato da portare avanti in questa sessione e degli obiettivi futuri. Sucu è appassionato di calcio, è presidente del Rapid Bucarest, ama occuparsi anche dei dettagli, pur delegando molto ai suoi collaboratori (Razvan Rat per la parte tecnca e Cosmin Golea per il marketing e lo sviluppo commerciale). Tutto, ribadisce Sucu a Telenord, nel segno della parola magica "stabilità, questo è il nostro primo obiettivo". Niente voli pindarici, insomma, meglio la concretezza e i piedi per terra tipici dell'uomo che ha saputo costruirsi dal nulla un'importante fortuna economica nel suo Paese.
I piatti proposti dallo chef del Santa Teresa sono ricercati ed esaltano i sapori della Liguria. Sucu sceglie il pesce e lo chiede "non troppo salato, con contorno di verdure saltate". L'imprenditore rumeno aveva già gustato la cucina della tradizione genovese al ristorante San Giorgio di Danilo Scala, nel quartiere della Foce, abituale ritrovo rossoblù che lega sapientemente Liguria e Piemonte.
Stabilità - La cena dura meno di due ore, poi verso le 21,45 è il momento di rimettersi il cappotto per ripararsi dal proverbiale vento genovese e tornare a casa, non prima di avere rilasciato a Telenord le prime parole da presidente del Genoa. Davanti a Sucu, Blazquez (regista silenzioso di questa operazione) e agli altri dirigenti del Genoa c'è un futuro da costruire.
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