Genoa ordinato ma contro la Juve dei campioni non può bastare: finisce 1-3
di Marco Innocenti
Dybala, Ronaldo e Douglas Costa incantano in un Ferraris spettrale. Pinamonti può solo rendere meno amaro il passivo
Due lampi dei suoi campioni più attesi e la gara della Juventus al Ferraris si fa in discesa nel giro di una manciata di minuti. Il Genoa tiene bene il campo, per tutto il primo tempo, facendo quello che deve: contenere e provare a non dare conclusioni facili agli attaccanti bianconeri. Tanto che nella prima frazione, chiusa sullo 0-0, è solo grazie alla classe di Ronaldo se la banda di Maurizio Sarri riesce ad andare vicina al goal in un paio di occasioni ma Perin non si fa sorprendere e sventa sempre in angolo. Grifone che ci mette grinta ma che, proprio per questo, si carica anche di qualche cartellino di troppo ma è il prezzo da pagare se vuoi provare a colmare il gap tecnico con l'avversario.
Davide Nicola prova allora a cambiare spartito (o almeno gli interpreti) all'inizio della ripresa ma quando in campo gli avversari hanno due primi violini come Dybala e Ronaldo, c'è poco da fare. Il primo sfodera uno slalom speciale che nemmeno Tomba ad Albertville, concluso con un sinistro rasoterra che non dà scampo a Perin. Il secondo dimostra che quel vecchio spot che recitava "La potenza è nulla senza controllo" era - per l'appunto - solo uno slogan: accelerata centrale e gran destro dai 25 metri che fulmina Perin senza dargli scampo.
Il terzo goal bianconero è un altro capolavoro, stavolta di Douglas Costa. Parabola disegnata col compasso e palla in rete alle spalle di Perin per il 3-0 della banda di Sarri. Il Genoa a questo punto gioca il tutto per tutto per provare almeno a vendere un po' più cara la pelle e trova il goal della bandiera con Pinamonti: cross dalla destra, difesa bianconera non certo impeccabile e palla a Pinamonti. Controllo e sassata sotto la traversa.
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