Genoa: archiviato il caso Gudmundsson, sfida a Gasperini con un Vitinha in più

di Gessi Adamoli

3 min, 31 sec
Genoa: archiviato il caso Gudmundsson, sfida a Gasperini con un Vitinha in più
Per i 777 Partners quella conclusa è stata la settimana più lunga da quando hanno rilevato la proprietà del Genoa. La vicenda Gudmundsson era estremamente delicata e da gestire con grande cautela, proprio come ha fatto il management che Josh Wander ha voluto a Genova per gestire il club più antico d’Italia. Del resto sino a questo momento hanno sbagliato molto poco, sia sul campo che a livello di immagine. Piuttosto suona strano che il semplice fatto che la Fiorentina abbia fatto un’offerta (respinta al mittente come pure il relativo rilancio) abbia autorizzato qualche tifoso a commenti del tipo “si stava meglio quando si stava peggio…”. Dimenticando che quando si stava peggio, dalla stagione 2011-12 a quella 2020-21, se si eccettuano i tre campionati con Gasperini, la salvezza acciuffata per i capelli ed in maniera quanto meno rocambolesca era la regola.
 
Sia al Derby del Lunedì che a We are Genoa ero stato chiaro: Gudmundsson alla Fiorentina il Genoa non lo cederà mai. Un conto è vendere i propri gioielli al Tottenham o al Bayern Monaco (i due top club europei che hanno dato vita all’asta per Dragusin) ed un conto, con tutto il rispetto, alla Fiorentina, una società con la quale si conta, in tempi abbastanza ristretti, di poter competere alla pari per quanto riguarda i risultati sportivi.
 
La vicenda Gudmundsson qualche riflessione comunque la merita. Come non rilevare il becero complottismo di chi è persino arrivato a sostenere che non ci fosse stata nessuna offerta ma era tutta solo una manovra per destabilizzare l’ambiente? Perché invece che sfoggiare una dietrologia che non porta da nessuna parte non si è sottolineato con orgoglio il no secco da parte della proprietà americana? Sabato all’ingresso della tribuna di Empoli ho incocciato un’icona viola come Giancarlo Antognoni. Parlando con Ceccherini (Calciomercato.com e spesso ospite del Derby del Lunedì), si è lasciato andare: “Sono venuto a vedere sto c…o di Gudmundsson. Diglielo a Barone (il dg della Fiorentina ndr) che nel mondo ci sono anche altri giocatori…”. E il fastidio tradito da Antognoni per il fatto che la Fiorentina non abbia chiuso una trattativa di mercato con un club che sino a poco tempo fa non avrebbe avuto la forza di dirgli di no, da genoano non ha potuto che darmi un certo compiacimento.
 
Ora tifosi rossoblù potranno vedere all’opera il tridente delle meraviglie: Gudmundsson, Retegui e Vitinha. Il quarto d’ora che l’attaccante portoghese ha giocato a Empoli hanno riempito il cuore dei quasi 4 mila genoani arrivati in Toscana. Soprattutto si è avuto la netta percezione che il ragazzo, pagato un anno 31 milioni dall’Olympique Marsiglia, non ha vissuto il trasferimento al Genoa come un declassamento, ma come una grande opportunità per rilanciarsi. È entrato motivatissimo, scattando a ripetizione e mettendo in apprensione i difensori avversari che la palla la sparavano via per non rischiare. Un attaccante che dà profondità e che certamente può essere complementare a Retegui. E con un ispirato Gudmundsson alle spalle ci sarà solo da divertirsi.
 
Il problema sarà trovare gli equilibri giusti per non lasciare troppo scoperta la difesa, ma Gilardino, che si dimostrato maestro di buon senso, certamente troverà la quadra. Il pareggio di Empoli è utile per la classifica, rappresenta un altro passettino verso la salvezza. Resta il rammarico di aver diviso la posta in palio con un avversario qualitativamente molto inferiore.
 
Proprio per il buon senso a cui si faceva riferimento prima, Gilardino non ha tolto Frendrup dal centrocampo e ha insistito su Spence sulla corsia laterale. Dopo un primo tempo in cui le due squadre non avevano dato vita al minimo sussulto, nella ripresa l’ingresso di Ekuban ha permesso di rimodellare il Genoa che è passato ad un più offensivo 3-4-1-2. Ma lo zero a zero non si è schiodato nonostante le occasioni di Retegui, Spence e Gudmundsson.
 
E domenica la grande sfida con l’Atalanta di Gasperini. Con un Vitinha in più.