Fognini eroico a Wimbledon, cede al quinto ad Alcaraz: "Forse ora smetto, ma che orgoglio davanti ai miei figli"

di Stefano Rissetto

3 min, 21 sec

Il tennista sanremese protagonista di una battaglia sull'erba londinese con l'amico-nemico favorito per la vittoria finale

Fognini eroico a Wimbledon, cede al quinto ad Alcaraz: "Forse ora smetto, ma che orgoglio davanti ai miei figli"

Fabio Fognini, visibilmente emozionato, ha parlato in conferenza stampa dopo la straordinaria battaglia in cinque set contro Carlos Alcaraz. Una partita che potrebbe essere stata la sua ultima da professionista. Il tennista sanremese si prende qualche giorno per riflettere, ma lascia aperta la porta al ritiro.

Sulla partita - “Difficile trovare le parole. Credo sia stato il miglior modo per salutare Wimbledon… e forse anche il tennis. Ho un mare di emozioni in testa. L’atmosfera era incredibile, mi sono divertito molto. Non potevo immaginare di meglio. Ho un po’ di amaro in bocca, è vero. Ho avuto le mie chance, soprattutto all’inizio del quinto set. Ma lui è un campione, il miglior giocatore del mondo insieme a Jannik. Ho grande rispetto per lui. Se analizziamo il match, il primo set non lo meritavo di perdere. Nel secondo ero sotto di un break, ma l’ho vinto. Nel terzo ero avanti io, ma ho servito male nel momento peggiore. Poi ho vinto il quarto. L’inizio del quinto? È stato un disastro. Mi sono trovato sotto 0-4 senza meritarmelo. Ho avuto palle game in tutti quei game. Ma questo succede quando giochi contro Carlos, non con gli amici o con mio figlio…”

Sul gesto di Alcaraz a fine partita - “È stato molto emozionante. Negli spogliatoi ho pianto. Non mi aspettavo di riuscire a giocare cinque set contro di lui, con tutto quello che ho passato quest’anno. Ero fuori di sette posizioni prima di entrare qui a Wimbledon. Ma come ho detto: non c’era modo migliore di uscire. Contro un campione, con rispetto enorme per lui e per il suo team. Sono molto, molto orgoglioso. Lo sport a volte ti dà, a volte ti toglie. Oggi ho dato tutto. Quel quinto set è stato un po’ crudele, ma sono uscito tra gli applausi e ho parlato a lungo con lui all’abbraccio finale. Ora ho bisogno di qualche giorno per riflettere. Ho 38 anni, ho fatto tanto, e devo pensare a cosa viene dopo. Quando è uscito il tabellone, Federico mi ha detto: ‘Papà, giochi con Carlitos. Tanto perdi. Però posso venire a vederla?’ Non ho esitato. Flavia è riuscita a esserci, ed è stato bello. Federico è riuscito anche a prendere la maglia di Carlitos. Se mi ha detto che sono stato bravo? Sì, e abbiamo anche pianto un po’ insieme.”

Le parole di Alcaraz sul suo futuro - “Carlos ha detto che posso giocare ancora 3-4 anni? Lo ringrazio. Ho un grande rapporto con lui. Ma uscire dal campo così… è stato bellissimo. La ciliegina sarebbe stata la vittoria. Tanti italiani erano con me oggi. Non pensavo di giocare a questo livello, vista la mia classifica e i tanti infortuni. Ho lavorato tanto per tornare competitivo. Ho ripreso il mio preparatore del best ranking, con Filippo Baldi c’è armonia. Ma i risultati non arrivavano… tranne oggi. Sono tre anni che lotto con gli infortuni. All’inizio di quest’anno ho sbagliato: dovevo fermarmi e non l’ho fatto. È colpa mia. La decisione sul ritiro spetta solo a me. Non è ancora presa, ma devo essere sincero: dopo questa partita, nei Challenger non ci torno. Voglio uscire felice, contento. Federico e Farah hanno visto il loro papà giocare così contro uno dei più forti del mondo. È un regalo che mi porto a casa. Una sconfitta che vale molto.”

Finale - “Voglio rimanere con questa fotografia nella mente. Poi, davanti a una birra o a un bicchiere di vino, magari il tempo mi porterà consiglio. Per ora la decisione è in sospeso. Devo stare un po’ da solo. Nessuno può decidere per me: né amici, né Filippo, né mia moglie, né mio padre – anche se a volte è stato duro, ma mi vuole bene.”

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.