Fine vita, riparte l'iter per la legge regionale. Marco Cappato a Genova
di Riccardo Olivieri
L'obiettivo è dare al sistema sanitario regionale 20 giorni per verificare le richieste dei pazienti, che ad oggi sono costretti ad attendere anche mesi
La caduta anticipata della giunta Toti aveva interrotto l'iter per la legge regionale sul fine vita, che ripartirà oggi dalla Sala Colombo del palazzo di Regione Liguria in via Fieschi. Il tesoriere dell'"Associazione Luca Coscioni" e noto attivista politico Marco Cappato infatti verrà a Genova per presentare la proposta di legge "Liberi Subito", che ricalcherà in toto la precedente. L'obiettivo principale è quello di dare tempi certi a coloro che faranno richiesta di accedere al suicidio medicalmente assistito: se la legge passerà il sistema sanitario regionale avrà 20 giorni di tempo per verificare la domanda del paziente.
Le condizioni della Consulta - Ad oggi in Italia è già possibile accedere al suicidio medicalmente assistito se si rispettano le condizioni descritte dalla Corte Costituzionale nella sentenza sul caso Antoniani-Cappato, la 242 del 2019, che devono essere verificate dal servizio sanitario nazionale dopo il parere del comitato etico territoriale. Il paziente deve essere capace di autodeterminarsi, essere affetto da patologia irreversibile che sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale. Non sono però mai state fissate tempistiche di risposta, per cui è capitato che alcuni richiedenti ottenessero i pareri ad oltre un anno di distanza dalla domanda.
Reazioni politiche - Nella legislatura precedente si era registrato un appoggio bipartizan alla proposta: non solo i consiglieri di minoranza nella quasi totalità ma anche molti esponenti del centrodestra - tra cui il governatore Giovanni Toti e il presidente della Commissione Sanità Brunello Brunetto della Lega - si erano detti favorevoli. Tra i corridoi quindi filtrava un certo ottimismo sul passaggio della legge. Ad oggi però i giochi sono da rifare e riparte quindi la conta: tutti i 13 consiglieri di minoranza hanno firmato il testo, che vede nuovamente come primo firmatario Gianni Pastorino della Lista Orlando, ma tra i rieletti della maggioranza mancano coloro che avevano espresso con maggiore forza un parere positivo, come Claudio Muzio di Forza Italia oltre ai già citati Toti e Brunetto.
Le novità sul supporto vitale - Il 19 luglio del 2024, quando la discussione della legge regionale era già stata di fatto bloccata dalle vicende giudiziarie che hanno travolto l'allora presidente Toti, la Corte Costituzionale ha sciolto uno dei nodi più controversi della sentenza sul caso Antoniani-Cappato. È stato infatti stabilito che tra i trattamenti di sostegno vitale rientreranno anche alcune pratiche messe in atto da familiari o caregiver e non solo il supporto dei macchinari. Questa ambiguità sui meccanismi di supporto vitale aveva portato gli enti competenti a prendere decisioni diverse anche in casi simili.
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