Ferrovie: Fit-Cisl, asset strategico per il Paese. No a privatizzazione Fs e più tutele anti aggressioni
di Redazione
Fit-Cisl: "intollerabile la situazione relativa alle aggressioni al personale di front line"
“Il sistema ferroviario italiano e la categoria dei ferrovieri si trovano al centro di un gigantesco e pericoloso attacco di fronte al quale la categoria, il Governo ed il Paese hanno bisogno di compattezza e unità di intenti per difendere e rilanciare il sistema ferroviario nazionale, accessibile e sicuro per l’utenza e i lavoratori” così dichiara in una nota la Fit-Cisl che prosegue: “L’unico campione nazionale nel campo dei trasporti va tutelato. In primo luogo, così come riportato nel documento ‘Salvaguardare e rilanciare il sistema ferroviario italiano’ firmato unitariamente con Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Ferrovie, ci lasciano perplessi le dichiarazioni del Governo rispetto ad una privatizzazione del Gruppo Fs. Riteniamo inaccettabile l’idea che tali scelte possano essere fatte solo per presenti vantaggi di finanza pubblica di breve periodo, sacrificando il più grande e funzionale servizio pubblico del Paese, le Ferrovie dello Stato Italiane, che non può essere svenduto né deteriorato, anzi deve essere il volano per il rilancio del lavoro e dell’economia nazionale”.
“Inoltre – prosegue la nota – è intollerabile la situazione relativa alle aggressioni al personale di front line. Occorre intervenire per prevenire le aggressioni applicando il protocollo che giace inapplicato presso il Mit da quasi due anni e garantire la sicurezza di tutti i lavoratori del settore e dell’indotto e sulla rete, applicando le medesime regole contrattuali per tutti, ripristinando i binari soppressi a suo tempo con il progetto ‘Rete Snella’ per decongestionare la rete ferroviaria e sopprimendo i passaggi a livello che sono una potenziale fonte di pericolo”.
“Rispetto al tema del soccorso al personale ferroviario – spiega ancora la nota- quanto contenuto nel decreto Concorrenza crea ancora più confusione e non risolve i vari temi, in merito alla mancanza di tecnologie, reali e applicate, che permettano il soccorso al macchinista, l’immobilizzazione del treno e la messa in sicurezza di tutto il sistema ferroviario, in caso di malore del macchinista o guasto al sistema di frenatura. Su questo abbiamo sensibilizzato la maggioranza di Governo a stralciare il provvedimento per ridiscuterlo e attendiamo risposte”.
“Nell’anno caratterizzato dai rinnovi dei contratti e da questioni complesse come quelle evidenziate – conclude la Fit-Cisl – occorre garantire il diritto di sciopero, oggetto delle iniziative del Ministro dei Trasporti che, utilizzando lo strumento della precettazione, ne ha ridotto la durata, nonostante fossero proclamati nel rispetto della normativa, già stringente e, comunque, convalidate dalla Commissione Garanzia Sciopero”.
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