"Ferraris": Genoa e Sampdoria divise alla meta. Rossoblu pronti a procedere con una propria offerta
di Maurizio Michieli
La società blucerchiata sostiene di avere la forza economica per sviluppare anche un progetto indipendente
Genoa e Sampdoria divise alla meta, ovvero all'incontro che il sindaco Marco Bucci, avrà domani, 16 ottobre, con il ministro dello sport Andrea Abodi, per parlare della candidatura di Genova a ospitare in un "Ferraris" ammodernato uno o più incontri degli Europei del 2032.
Dopo la pec della scorsa settimana - in cui le società si erano limitate a confermare la volontà di portare avanti un progetto condiviso sull'acquisto e la ristrutturazione dello stadio di Marassi non avendo trovato un accordo sulle modalità della proposta (per il club blucerchiato era necessaria una cauzione, non ritenuta indispensabile dal quello rossoblu) - oggi il Genoa ne ha inviata a Tursi una in cui afferma (legittimamente) di voler procedere con un'offerta autonoma.
La Sampdoria, sorpresa da quella che ha interpretato come un'azione di forza, si è presa del tempo per fare ulteriori valutazioni. Da quanto filtra, da parte del presidente Matteo Manfredi non muta la volontà di far parte di questa partita ma la Samp sostiene di avere la capacità economica anche per sviluppare, eventualmente, un progetto indipendente con soggetti credibili.
Il progetto originario, firmato dall'architetto Penaranda su mandato del Genoa e acquistato al 50% anche dalla Sampdoria, è attualmente in pancia alla newco Genova Stadium creata dalle due società e i blucerchiati ritiengono che per questo sia utilizzabile soltanto in condivisione. Lo stesso sindaco Bucci si era sempre dichiarato a favore di una soluzione che vedesse coinvolte, insieme, le due società genovesi.
Nonostante i tentativi di mediazione, però, non è stata raggiunta un'intesa tra Genoa e Sampdoria e il braccio di ferro continua. Resta da capire se si tratti di un gioco tra le parti oppure se davvero i due club siano in grado di portare avanti ciascuna un proprio progetto. E se il sindaco Bucci, candidato alla presidenza della Regione, sia sempre allineato sulla posizione di partenza oppure, vista l'impossibilità di trovare una via di uscita, abbia modificato il suo punto di vista pur di arrivare all'obiettivo, oppure stia addirittura pensando di lasciare al suo eventuale successore (in caso di vittoria alle elezioni) la patata bollente di uno stadio che a parole tutti vogliono ma poi nessuno (almeno sinora) ha mai pigliato, anche per tutta una serie di problematiche connesse a sicurezza, infrastrutture, costi di ristrutturazione e di futura gestione.
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