Energia pulita, il 2024 segna un record in Europa: emissioni al minimo storico
di Simone Galdi
L’UE riduce le emissioni del settore energetico del 59% rispetto al 1990, grazie al peso crescente delle rinnovabili
Il 2024 è stato un anno di svolta per il settore energetico dell’Unione Europea: la combinazione di fonti rinnovabili ha raggiunto il 48% della produzione, permettendo di tagliare le emissioni del 59% rispetto al 1990. Lo conferma un rapporto di Eurelectric, secondo cui il mix energetico europeo è stato il più pulito di sempre, con una quota minima storica di combustibili fossili pari al 28%.
Rinnovabili – La crescita delle energie rinnovabili è stata determinante: l’energia solare e idroelettrica hanno prodotto oltre 40 TWh in più rispetto al 2023, sufficienti a coprire metà della domanda annuale del Belgio o l’intera richiesta della Danimarca. Anche l’eolico si è confermato in testa rispetto al gas naturale, consolidando il suo ruolo cruciale nella transizione energetica.
Prezzi dell'energia – Il calo delle emissioni è andato di pari passo con una riduzione dei prezzi medi dell’elettricità in Europa. I prezzi del mercato all'ingrosso si sono attestati a €82/MWh, in calo rispetto agli €97/MWh del 2023. Tuttavia, il quarto trimestre ha registrato un aumento dovuto all’impennata dei costi del gas, alla domanda invernale elevata e a periodi di scarsa produzione solare ed eolica, con picchi significativi in Germania, Ungheria, Romania e Svezia.
Nucleare – Nonostante l’avanzata delle rinnovabili, il nucleare ha mantenuto il primato come principale tecnologia per la produzione di energia. Tuttavia, la combinazione di fonti pulite ha permesso di contenere l’uso di combustibili fossili, segnando un record storico per il loro minimo contributo al mix energetico europeo.
Sfide industriali – Se da un lato l’efficienza energetica e il risparmio hanno contribuito alla riduzione della domanda di elettricità, dall’altro più del 50% del calo è attribuibile al rallentamento dell’attività industriale. In Germania, ad esempio, il consumo di energia del settore industriale è diminuito del 13% nel 2023 rispetto al 2021, con un ulteriore calo previsto per il 2024 a causa della contrazione produttiva del 4% su base annua.
Commenti – Secondo Cillian O’Donoghue, direttore delle politiche di Eurelectric, "investire in una maggiore produzione da rinnovabili è la strada giusta per un’economia più competitiva e decarbonizzata, ma è necessario integrare questa crescita con capacità ferme e flessibili per bilanciare la variabilità delle rinnovabili". Inoltre, O’Donoghue sottolinea come "l’elettrificazione resti la leva più immediata per decarbonizzare l’UE", ma la domanda di elettricità non è ancora ai livelli desiderati.
Prospettive – Nonostante i progressi, il 2024 evidenzia che la transizione energetica richiede uno sforzo più deciso per stimolare la domanda di elettricità e garantire una maggiore stabilità del sistema. Il percorso verso una decarbonizzazione completa non può prescindere da investimenti in infrastrutture e soluzioni tecnologiche capaci di gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili e i picchi di prezzo.
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