Energia nucleare: proposte a confronto, tra costi, rischi e urgenze climatiche
di Redazione
Azione spinge per il ritorno del nucleare in Italia, ma le critiche sui costi e l’effettiva utilità non mancano
l partito guidato da Carlo Calenda propone di costruire subito centrali nucleari di terza generazione, come gli impianti Epr già presenti in Finlandia e Francia. Tuttavia, questi reattori hanno registrato enormi ritardi e costi fuori controllo: l’impianto di Olkiluoto, in Finlandia, ha richiesto oltre dieci anni in più del previsto e un budget triplicato, mentre quello di Flamanville, in Francia, ha visto un incremento dei costi da 3,3 a 20 miliardi di euro.
La visione del governo – Il ministro Pichetto Fratin ha annunciato una proposta di legge entro il 2025 per introdurre i cosiddetti Small Modular Reactors (SMR), reattori modulari e di piccole dimensioni da realizzare entro il 2030. Secondo il governo, questi impianti potrebbero garantire un risparmio di 34 miliardi di euro per imprese e famiglie. Tuttavia, gli SMR sono ancora in fase sperimentale e lontani da una reale applicazione su vasta scala.
Critiche sulle tempistiche – La realizzazione di nuovi impianti nucleari richiederebbe almeno 15-20 anni, tempi incompatibili con l’urgenza di ridurre le emissioni climalteranti e affrontare gli effetti del cambiamento climatico. "Non abbiamo 20 anni per risolvere una crisi che richiede azioni immediate", sottolineano gli esperti.
Rinnovabili in crescita – A livello globale, le energie rinnovabili, in particolare il solare, stanno crescendo rapidamente. Nel 2023, la capacità solare installata ha superato di quasi cinque volte quella nucleare (1,6 TW contro 367 GW). Inoltre, mentre il solare è in costante aumento (+30% nel 2024), il nucleare è in declino, con una riduzione di 1 GW solo nel 2023.
Costi e scorie – La gestione delle scorie nucleari resta una questione irrisolta. Azione ritiene il problema "non significativo", ma i casi di Finlandia e Francia dimostrano che costruire nuovi reattori è estremamente costoso e complesso, anche per paesi con lunga esperienza nel settore.
Emergenza climatica – La priorità dovrebbe essere investire in tecnologie esistenti e migliorabili, come le rinnovabili e le reti energetiche. "Di fronte a un incendio, nessuno perde tempo con soluzioni incerte e costose. Le rinnovabili sono oggi il modo più rapido ed efficace per ridurre le emissioni e affrontare la crisi climatica", commentano gli esperti.
Dibattito politico – La proposta di Azione apre uno spazio di confronto pubblico su un tema cruciale per il futuro energetico dell’Italia. Tuttavia, il rischio è che il dibattito si trasformi in uno strumento di distrazione rispetto alle urgenze più immediate: ridurre i consumi, potenziare le rinnovabili e supportare una transizione giusta verso un’economia a emissioni zero.
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