Antonio Gozzi: "Il futuro è l'elettrico, ma dobbiamo stare attenti"
di Edoardo Cozza
Ai nostri microfoni il presidente del Gruppo Duferco: "Non si può prescindere dal gas. Sui veicoli sì all'elettrico, ma di produzione ecologica"
Il presidente del Gruppo Duferco Antonio Gozzi ha parlato a Telenord di energia, di acciaio, di materie prime, di Pnrr: tutti argomenti toccati in una lunga intervista esclusiva. Tema 'caldo' è quello dei costi dell'energia, di cui si è discusso anche a Bruxelles nei giorni scorsi: "La crisi energetica nella quale ci siamo trovati fa riflettere su tante cose: intanto la transizione energetica ed ecologica andrà gestita con saggezza, non bastano gli slogan. A un certo punto il mondo compresso dalla pandemia è ripartito all'improvviso: la domanda di energia e di materie prime e di noli è esplosa, causando carenze e un aumento di prezzi".
Tiene banco anche la carenza di gas, ma quali sono le motivazioni? "La Cina pensa alla decorbanizzazione e domanda una quantità di gas importante, le compagnie gasiere non investono molto in gas, perché i titoli in borsa crollano perché quegli investimenti vanno contro i principi del green, altri Paesi che producono energia dal vento hanno dovuto fare i conti con periodi meno ventosi e dunque è aumentata la richiesta planetaria. Non possiamo fare a meno del gas: per chiudere col carbone, bisogna affidarsi al gas. Altrimenti si spegne il carbone, ma poi, come in Germania, bisogna tornare a quell'approvigionamento. Non poter trivellare l'Adriatico per il gas è un problema e non possiamo farlo per una opposizione ideologica"
Il pensiero di Gozzi sulle rinnovabili è che non tutta l'Europa può avere lo stesso approccio: "Il mare del Nord, oltre a essere più ventoso, è anche più basso ed è facile installarvi pale offshore, nel Mediterraneo è molto più costoso perché servono soluzioni galleggianti. L'Italia avrebbe il sole per l'energia solare, ma bisogna anche prendere atto delle bellezze geografiche: non si possono installare pannelli fotovoltaici ovunque".
Produrre acciaio in maniera pulita è possibile e l'Italia è all'avanguardia: "Noi acciaieri italiani siamo i primi al mondo per decarbonizzazione, ormai siamo all'80% produttori con forno elettrici. Una tonnellata di acciaia prodotta con forno elettrico è 10 volte meno inquinante dell'altoforno. Siamo praticamente primatisti mondiali. Non dobbiamo però pensare che sia tutto come Taranto, dove ancora sono indietro.
Un passaggio anche sulle vetture elettriche: "L'Europa produce meno dell'8% di emissioni mondiali di CO2 e più della metà di questa cifra è causata da traffico o riscaldamento domestico. Il futuro è certamente l'elettrico, ma bisogna vedere come viene prodotta l'elettricità: se questa non è ecologica, si sposta solo il problema, perché l'inquinamento si sposterebbe dalle città alle zone limitrofe delle centrali elettriche".
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie
Genova: nasce PWN, il nuovo network per accelerare la leadership e l’imprenditoria femminile
05/12/2025
di Redazione
Genova: da oggi il collegamento diretto con l'aeroporto di Madrid
05/12/2025
di R.C.
Ex Ilva, ministro Urso rassicura Bucci e Salis: nessuna chiusura e piano di rilancio confermato. Esultano operai a Cornigliano, blocco rimosso
05/12/2025
di Luca Pandimiglio - Stefano Rissetto
Casarza Ligure, apre nuovo centro del riuso. Sindaco Stagnaro: "Passo avanti verso l'ecosostenibilità del Comune"
05/12/2025
di Carlotta Nicoletti
Ponte Immacolata, boom del turismo: bene la montagna, tiene la Liguria. Previste code su Aurelia, A10 e SS45
05/12/2025
di Stefano Rissetto
