Elezioni regionali, Rixi: "Il nome del nostro candidato c'è già, occorre capire quando tirarlo fuori"

di Carlotta Nicoletti

Il viceminsitro: "Bisogna evitare che arrivi qualcuno che voglia fermare le opere"

"Fare le cose è difficile, è molto più facile fermarle. La tensione che si è creata in regione Liguria non ha aiutato a sbloccare le opere e quindi quando dico che la situazione che si sta andando a creare è pericolosa per la regione, lo dico al di là della questione di  uno schieramento politico. Perché se le pressioni vengono fatte a tutte i livelli per bloccare le opere, diventa difficile portarle avanti. Fino a qualche mese fa, alcune cose che andavano in via ordinaria oggi necessitano di attenzioni particolari. Spero che questo momento di difficoltà della regione sia superato e che chi andrà a governare dica chiaramente che lascerà da parte i movimenti che bloccano i progetti. Per quanto riguarda le elezioni, il nome secondo me c'è già, bisogna solo aspettare quando sarà utile tirarlo fuori. La compattezza che va oltre una parte politica dev'essere la compattezza per lo sviluppo di una regione che è stata ferma 30 anni e i cittadini pagano le cose che non sono state fatte. Riattivare le opere pubbliche non è facile. Bisogna evitare che arrivi qualcuno che voglia fermare le opere. E ci sono persone che vogliono bloccare la diga, la gronda e tante altre. La sindrome nimbi non ha aiutato questa regione ma l'ha isolata. La scelta sulle prossime regionale è se guardare a un futuro perché i nostri figli stiano bene o tutelare uno spirito di conservazione che non fa bene alla regione". Così il viceministro Edoardo Rixi a margine del sopralluogo a Mezzanego, sul tema delle elezioni regionali.