Disservizi sui treni, Orlando (PD): "Dimissioni di Salvini? Atto dovuto"

di Carlotta Nicoletti

Il consigliere: “Cosa avrebbe detto Salvini se un ministro di un governo diverso si fosse trovato in questa situazione?”

Il caos ferroviario continua a colpire duramente la Liguria e altre regioni, alimentando il dibattito politico. Cresce la pressione sul ministro Matteo Salvini, accusato di non aver affrontato adeguatamente le criticità strutturali del sistema ferroviario italiano. Le tariffe ridotte sono considerate un palliativo, mentre i disagi persistono.

Problema strutturale – I disservizi ferroviari, definiti come un “problema strutturale di gestione del servizio”, hanno generato ritardi e cancellazioni che hanno messo in difficoltà pendolari e lavoratori. “Pagare un po’ meno non consola chi perde una giornata di lavoro a causa di un treno fermo”, sottolinea Andrea Orlando, consigliere regionale del PD.

Liguria penalizzata – La regione Liguria risulta tra le più colpite dal caos ferroviario. “Mi aspetterei un atteggiamento più incisivo da parte della giunta regionale, a partire dal presidente” aggiunge Orlando.

Interventi insufficienti – Le riduzioni tariffarie sono state accolte come una misura temporanea, ma non risolvono il problema principale: ritardi e mancanza di affidabilità. È stata inoltre sottolineata la necessità di un “tavolo nazionale” per affrontare la questione in modo sistemico, accompagnato da una “forte iniziativa politica”.

Critiche a Salvini – Il ministro è accusato di non aver risposto alle richieste avanzate in Parlamento già dalla scorsa estate. “Cosa avrebbe detto Salvini se un ministro di un governo diverso si fosse trovato in questa situazione?” è la domanda provocatoria posta da Orlando al termine della seduta del consiglio regionale.

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