Consiglio Comunale Genova, si apre con un minuto di silenzio per ricordare il consigliere Penzo: storico dirigente Pd

di Gaia Cifone

Il presidente del consiglio Carmelo Cassibba ha delegato il capogruppo del Pd per la commemorazione

La seduta odierna del Consiglio comunale si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare il consigliere (dal 1971 al 1981) Renato Penzo: storico dirigente del Pd e presidente della Cna genovese. 


Lo storico esponente della sinistra genovese è morto nei giorni scorsi all'età di 87 anni. Il presidente del consiglio, Carmelo Cassibba, ha delegato il capogruppo del Pd, Simone D’Angelo, per la commemorazione.

"Ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale per la possibilità di ricordare in questa sede Renato Penzo, Consigliere del Comune di Genova dal 1971 al 1981.
Non nego una forte emozione nel farlo per ricordare chi, nella comunità politica alla quale appartengo e non solo, ha saputo suscitare affetto, attenzione, rispetto e stima.
Operaio, marito, padre, nonno. Renato Penzo era prima di tutto una persona perbene. Generoso, attento, appassionato.
La sua è stata una vita al servizio della comunità, in nome di quei valori di eguaglianza e democrazia che ne hanno sempre guidato l’agire.
Renato nasce a Cornigliano nel 1936, in una famiglia antifascista. E con questo aggettivo, con questo sentimento, non ha mai smesso di identificarsi.
Lavoratore sin dalla giovane età. Operario siderurgico all’Italsider, come molti della sua generazione visse pienamente l'impegno collettivo per l'emancipazione di chi, per condizioni di nascita, era nato un passo indietro.
Viveva la consapevolezza della necessità dell’agire insieme, nella convinzione che, ogni azione di chi agisce in senso collettivo, comporta un cambiamento ben più radicale di quello individuale.
Scelse per questo l’impegno sindacale e politico. Nella CGIL e nel Partito Comunista. Italiano, la sottolineava sempre questa unicità.
L’unicità di chi al desiderio di giustizia, sapeva far corrispondere i valori della libertà.
Giustizia e libertà. È su queste basi che il movimento operaio divenne il primo argine alla difesa democratica del Paese negli anni attraversati dal dramma del terrorismo. Gli anni in cui Renato Penzo arrivò a guidare la Sezione Cabral La Sezione dell’Italsider. La Sezione di Guido Rossa.
Una generazione, quella di Renato, che ha speso la vita per costruire una società più giusta, in cui essere figlio di operai non doveva essere un ostacolo alla piena realizzazione di sé stesso.
È così che rileggendo la storia di Renato Penzo nell’Italia del dopoguerra sino ad oggi, si ripercorre la storia di un Paese, si ritrova la storia di una comunità, si legge un capitolo di quel grande romanzo popolare che è stato il movimento operaio italiano.
Un capitolo che rappresenta un’eredità civica e morale, un capitolo da conoscere e leggere, coltivando la speranza di poterne essere all’altezza"