Comune di Genova, inizia l'era Piciocchi: lunedì prossimo l'investitura ufficiale

di Matteo Cantile

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Anticipato di un giorno il consiglio comunale che ufficializzerà la decadenza di Marco Bucci, recentemente eletto presidente della Liguria

Comune di Genova, inizia l'era Piciocchi: lunedì prossimo l'investitura ufficiale

Lunedì 9 dicembre Pietro Piciocchi diventerà ufficialmente il facente funzioni del Sindaco di Genova: la decadenza ufficiale di Marco Bucci, eletto alla presidenza di Regione, spianerà la strada alla riorganizzazione della Giunta Comunale che sarà nelle mani del vicesindaco fino alle prossime elezioni amministrative.

Decadenza - In un primo momento era stata prevista la convocazione del consiglio comunale in cui certificare il passaggio di consegne per martedì 10 dicembre ma si è poi preferito anticipare di un giorno per consentire la partecipazione del vicesindaco e degli amministratori pubblici alla cerimonia dello Scioglimento del Voto al Santuario di Nostra Signora di Loreto, nel qurtiere genovese di Oregina.

Lo scioglimento del voto - Questo evento commemora due momenti storici significativi per la città di Genova, avvenuti il 10 dicembre : la rivolta del 1746 contro l'occupazione austriaca: Il 5 dicembre 1746, un giovane genovese, Giovan Battista Perasso, noto come "Balilla", scatenò una rivolta popolare contro le truppe austriache occupanti e la prima esecuzione del "Canto degli Italiani" nel 1847: Il 10 dicembre 1847, in occasione del centenario della cacciata degli austriaci. 

Prossimi passi -Una volta formalmente in carica Piciocchi dovrà scegliere intanto a chi affidare le deleghe lasciate vacanti da Matteo Campora, eletto in Regione. E' pressoché certo che sarà un civico, visto che anche Campora lo era, il tema è capire di quale area, visto che anche in questo campo ci sono varie correnti (gli ex totiani e i cosiddetti bucciani). Tra i nomi papabili di cui si è discusso anche sulla stampa  quello di Lorenzo Pellerano (in quota Noi Moderati), Ferdinando De Fornari, collaboratore dello stesso Piciocchi e poi Giacomo Montanari, considerato da più parti (e non è la prima volta) un perfetto candidato per il ruolo di assessore alla cultura.