Chiara Appendino rilancia il voto ai 16enni e critica Stellantis: “Non ci mancherà Tavares”

di Carlotta Nicoletti

In un tour partito da Genova, la vicepresidente del M5S spinge per i diritti dei giovani e critica le scelte di Stellantis

Chiara Appendino, vicepresidente del M5S, ha inaugurato a Genova il tour per promuovere l’estensione del voto ai 16enni. Nel suo intervento ha difeso i giovani come protagonisti del futuro e commentato duramente la crisi Stellantis e l’uscita di Carlos Tavares.

“I giovani sono sotto-rappresentati. Si parla tanto di fiducia in loro, ma non si concretizza”, ha detto Appendino. La proposta mira a coinvolgere i 16enni nella vita politica, riconoscendo il loro impegno su temi cruciali come ambiente e diritti sociali. “Hanno diritti e doveri, perché non dar loro anche il voto?”.

 

La vicepresidente alla domanda se i 16enni avessero avuto già diritto al voto per le regionali in Liguria sarebbe cambiato qualcosa risponde: "Io non faccio profezie, in un paese in cui l'età angrafica aumenta sempre di più e i giovani invece partecipano all'attività come nelle battaglia per l'ambiente o il tema della violenza contro le donne è giusto che vengano rappresentati, hanno molti diritti e doveri perché non estendere a loro il diritto di voto, noi crediamo nei giovani".  

La scelta di partire da Genova non è casuale: “Sono legata a questa città e volevamo iniziare da un territorio con forti radicamenti, c'è un grandissimo presidente di Municipio qui che lavora per il territorio”, ha aggiunto Appendino.

 

Per quanto riguarda il risultato del voto regionale in Liguria e sulla scelta del candidato Andrea Orlando (Pd), la Appendino risponde: "Ho già detto la mia al riguardo e rimango fedele a quel pensiero" la vicepresidente del M5S disse che Orlando non era un candidato credibile. "Non guardiamo al passato, guardiamo avanti, pensiamo piuttisto al tema dell'astensionismo".

 

E sul futuro invece, guardando alle comunali a Genova la Appendino si è concentrata sulle priorità legislative, rimanendo vaga sul tema delle alleanze: “Non è il momento di discutere alleanze, ma di lavorare su proposte come l’aumento degli stipendi per i cassintegrati e il rilancio del settore automotive. Non sono qui per parlare di campi santi giusti o larghi, ma di parlare di campi per portare a casa delle proposte di legge ”.

 

E nella giornata in cui il vicepresidente del M5S è a Genova, per promuovere la proposta di estendere il voto ai 16enni, Beppe Grillo fa un annuncio misterioso su Facebook in cui spiega che domani 3 dicembre sul suo blog farà un annuncio delicato. Alla domanda sul possibile contenuto di questo annuncio la Appendino risponde: "Non so cosa dirà domani, io sono vicina al movimento e io penso sia giusto votare il più velocemente possibile per far ripartirere il M5S e penso che invitare a non votare o fare ostruzionismo a un percorso che ha già deliberato che è lontano dai valori del m5s non va bene, quindi io voto e invito a votare".

 

La vicepresidente ha poi affrontato il tema delle dimissioni dell’AD di Stellantis, Carlos Tavares, che lascia in un momento difficile per il gruppo automobilistico con un anno di anticipo rispetto alla sua scadenza che è il 2026. Notizia che arriva in un momento delicato per Stellantis, tra i notevoli cali di profitto, un tonfo delle vendite (sia in Europa che negli Stati Uniti) e tensioni continue con i sindacati (ma anche con gli industriali e la politica). Intanto il titolo crolla in Borsa, toccando il minimo da luglio 2022:

"Non ci mancherà, non mancherà a me e al movimento all'italia" dice la Appendino - "E penso che una persona, che da come leggiamo, prenderà una buonauscita da 100 milioni di euro, che un dipendente medio in Stellantis ci metterebbe 4000 anni a guadagnare, la dice lunga anche perché ha lasciato solo disastri".

Ha poi sollecitato John Elkann, presidente di Stellantis, a presentare in Parlamento un piano per tutelare le aziende italiane e il lavoro. "Elkan non può pensare che un capro espiatorio con la testa di Tavares ha risolto i problemi, vogliamo un cambio di linea di politiche industriali, che le persone abbiamo aiuti e lavoro e quindi Elkan venga in parlamento e ci dica come tutelare le aziende italiane".