Centrocampista che "gioca troppo bene", i tanti idoli, il record azzurro del 1968, il salto proibito: chi è Mateo Retegui, prossimo bomber del Genoa

di Edoardo Cozza

1 min, 50 sec

L'attaccante della Nazionale vestirà presto il rossoblù: scopriamo insieme alcune curiosità

Centrocampista che "gioca troppo bene", i tanti idoli, il record azzurro del 1968, il salto proibito: chi è Mateo Retegui, prossimo bomber del Genoa

Il futuro centravanti del Genoa poteva essere - anzi, era - un mediano: Mateo Retegui, il bomber, che molto presto indosserà la maglia rossoblù per una cifra vicina ai 12 milioni di euro più bonus, nasce infatti centrocampista.

Dopo essersi formato nel settore giovanile del River Plate, fa il salto quasi proibito e passa al Boca Juniors: lì inizia nella squadra giovanile, che prende parte al campionato di sesta divisione argentina. Retegui ha 14 anni e l'allenatore Coqui Raffo lo imposta da regista davanti alla difesa. Un "volante", come viene definito quel ruolo in Argentina, che però ha tantissima tecnica e lo dimostra in fase di rifinitura e anche in zona gol. Ecco che, dopo una sola stagione, il nuovo tecnico Claudio Vivas lo sposta sulla linea d'attacco.

Inizia lì la vera carriera di Retegui, che nel 2018 esordirà in prima squadra col Boca subentrando nel finale di una partita alla "Bombonera" contro il Patronato nientepopodimenoche a Carlitos Tevez. Dieci minuti e un'ammonizione alla prima apparizione, prima di trasferirsi in prestito all'Estudiantes: gioca qualche partita, segna un gol in Copa Argentina contro un altro Estudiantes (i dilettanti del San Luis) e prolunga la sua avventura di un altro anno.

Nel campionato 2019/20 arrivano 4 reti, poi va al Tallares, poi al Tigre dove esplode definitivamente con 37 reti in 65 incontri tra campionato e coppe varie.

È lì che lo nota il ct Roberto Mancini, a caccia di gol e di talento per un'Italia che non ne ha moltissimo a disposizione. Sedotto e abbandonato dall'Argentina, che lo chiama solo con l'Under 19, accetta la convocazione del Mancio. Seguono due gol nelle prime due partite con Inghilterra e Malta (eguagliando un record che risaliva a Pierino Prati nel 1968) e i tifosi azzurri che si dividono: "Serviva davvero andare dall'altro lato del mondo per trovare un attaccante?".

Eppure forse è stata la scelta giusta rivolgersi al potente attaccante col ciuffo biondo, che ha incuriosito tutti e ingolosito anche il Genoa.

Curioso il rapporto con gli idoli: Mancini dice che si rifà a Vieri e Batistuta, il papà giura che i modelli sono Ibrahimovic e Haaland.

La sponda rossoblù di Genova, invece, sogna ad occhi aperti guardando un solo nome sull'album dei ricordi: e se Retegui fosse il nuovo Diego Milito?