Caso Toti: sentite altre 14 persone dalla Guardia di Finanza

di Redazione

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Verbalizzate sei testimonianze sulla corruzione elettorale e otto per la corruzione legata alle vicende in porto e i finanziamenti al partito del governatore

Caso Toti: sentite altre 14 persone dalla Guardia di Finanza

Non solo i membri del comitato portuale. La Guardia di Finanza di Genova in questi giorni ha sentito 14 persone come testimoni nell'inchiesta sulla corruzione che ha portato, il 7 maggio, agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in carcere l'ex presidente dell'Authority del porto ed ex ad di Iren Paolo Emilio Signorini e ai domiciliari l'imprenditore della logistica Aldo Spinelli.

In particolare in caserma sono state prese a verbale sei testimonianze relative alla corruzione elettorale e otto per la corruzione legata alle vicende in porto e i finanziamenti al partito del governatore. I loro racconti servono a corroborare l'ipotesi accusatoria e confermare quanto emerso nel corso delle indagini.

Le persone sentite come testimoni dalla guardia di finanza sono i vertici della Cosme, la società che fece i colloqui di lavoro a elettori della comunità riesina che votarono per il partito di Toti alle elezioni regionali del 2020. In particolare Daniele Zaffiri, all'epoca presidente del consiglio di amministrazione di Cosme, e poi Cristiano Lavaggi, consigliere di amministrazione della Iren, che avrebbe procurato i colloqui alla Cosme su sollecitazione dell'allora capo di gabinetto Matteo Cozzani (anche lui ai domiciliari dal 7 maggio). E poi il presidente della società ciclistica che avrebbe pagato il soggiorno in albergo per i fratelli Italo e Maurizio Testa (sottoposti agli obblighi di dimora), per conto del candidato Stefano Anzalone (indagato). E, infine, un architetto che si era occupato della pratica della spiaggia di Punta dell'Olmo, che interessava Aldo e Roberto Spinelli, e funzionari della Regione che si occuparono della Esselunga.