Caso Toti, avvocato Savi a Telenord: “Determinati a chiedere revoca misure”

di Redazione

Riesame ai primi di luglio, eventuale Cassazione alla fine dell’estate

Stefano Savi, difensore di Giovanni Toti, in margine alla conferenza stampa dei tre assessori che hanno incontrato il presidente ad Ameglia, ai microfoni di Telenord respinge la prospettiva di un "asso nella manica" della Procura: "La logica del processo non è quella del poker, Toti è stato seguito per anni dalla Procura e sono emersi due filoni, siamo lontani dal gioco a sorpresa nel quadro delle garanzie costituzionali".

"A mio avviso la dialettica tra accusa e difesa si confronta su esistenza di certi presupposti, vedremo - sottolinea - cosa ne pensa il Riesame".

Quanto alla rinuncia ai finanziamenti da privati, "Presidente Toti ha agito cercando di incentivare imprenditori a investire in Liguria e a superare ostacoli burocratici, così non si è fatto problema a sollecitare contributi, così come è intervenuto anche a favore di soggetti che mai avevano contribuito".

In conferenza stampa, Savi ha detto: "Ho assistito a una riunione serena di argomento politico. Per quanto riguarda il mio ambito, ci sono fatti acclarati perfettamente leciti. C'è un problema di finanziamento della politica, ci sono state richieste di denaro sempre in ambito normale e nessun addebito specifico e stato formulato. Siamo determinati a far valere le nostre buone ragioni per la revoca delle misure cautelari, riteniamo che non ci siano pericoli di reiterazione del reato o inquinamento delle prove. Al riesame andremo nella prima decade di luglio, se sarà necessario andare in Cassazione potremmo scavalcare il termine feriale, il che significa settembre od ottobre".

"La riunione - prosegue - è stata coesa, tra uomini che vedono la politica in modo analogo. Per quanto riguarda l'aspetto processuale ci stiamo preparando per il riesame. Il presidente Toti ha svolto una riflessione sulla propria posizione processuale: sui fatti la ricostruzione è stata serena e chiara, senza opacità; i fatti sono tutti accertati con riscontri chiari C'è il problema più generale dei finanziamenti privati alla politica, il concetto di Toti è che le richieste di denaro sono state sempre fatte nel rispetto delle norme, nessun denaro è stato versato al di fuori degli scopi politici, semmai il problema è la modalità con cui il denaro è stato chiesto".

"Toti - prosegue - ha sempre pensato di avere agito nel rispetto delle norme, del resto la politica deve essere sovvenzionata ma è anche giusto che vengano tracciati confini precisi per portare finanziamenti restando lontani da contestazioni penali. L'impegno che si è assunto, dunque, è che siccome la procura non ritiene idonee certe formule di finanziamento in futuro le modalità di raccolta fondi potranno cambiare".