Carlo Felice, la stagione lirica si apre con l'opera Béatrice et Bénédict: prima esecuzione italiana

di Redazione

L'appuntamento è per il 28 ottobre. L'opera si ispira a "Molto rumore per nulla di Shakespeare"

Parte la stagione lirica. L'appuntamento al Carlo Felice è per venerdì 28 ottobre (ore 20) con l'opera-comique Beatrice et Benedict di Berlioz, presentata in prima esecuzione italiana. Lo spettacolo è stato presentato dal sovrintendente Claudio Orazi, dal direttore artistico Pierangelo Conte e, con una breve apparizione approfittando dell'intervallo di una prova, dal direttore d'orchestra Donato Renzetti, alla sua centesima opera in repertorio. La regia porta la firma di Damiano Michieletto. Il sovrintendente Orazi ha ricordato l'intensa attività artistica che il teatro sta svolgendo non solo in sede, ma anche rapportandosi con tutto il territorio ligure.Ha inoltre sottolineato la volontà del Carlo Felice di aprire la propria stagione ogni anno con un evento di rilievo: nel 2021 c'è stata la ripresa dello spettacolo che nel 1828 aveva inaugurato il vecchio Carlo Felice ("Bianca e Fernando"); questa volta toccherà a un titolo mai rappresentato in Italia. Il direttore artistico Pierangelo Conte si è soffermato sull'opera d'inaugurazione e sull'allestimento proveniente dall'Opera di Lyon: "Lì - ha spiegato - il lavoro è stato provato fino alla prova generale, ma poi il lockdown per il covid ha bloccato tutto, sicchè l'allestimento ideato da Michieletto non è ancora stato visto da nessuno".

"Beatrice et Bénédict" - ha osservato Renzetti - risale alla tarda maturità del compositore che tenta la strada dell'opera comica, ma definirei il lavoro più un'opera semiseria nella quale il compositore si ispira solo marginalmente alla leggerezza del teatro italiano di stampo quasi settecentesco. L'opera si ispira a Shakespeare ("Much Ado about Nothing"), ma nell'elaborare lui stesso il libretto, Berlioz lo ha tagliato, saltando intere parti e prendendo solo alcuni spunti". Pierangelo Conte, infine, ha rimarcato la volontà del Carlo Felice di puntare su alcuni direttori di valore, con i quali ha avviato un rapporto continuativo, fra questi, appunto, Renzetti, direttore emerito del Teatro: "Questa politica non può che portare a una crescita artistica dei nostri complessi. E' poi importante per un Teatro come il nostro offrire al pubblico un ventaglio di letture differenti. La regia di Michieletto sarà particolarmente moderna, mentre la successiva Cenerentola avrà un impianto assai tradizionale".