Carige, Malacalza: "Non vedo progetto industriale"

di Pietro Roth

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Sul futuro dell'istituto: "Fiducioso? E' una parola grossa"

Carige, Malacalza: "Non vedo progetto industriale"
In Carige "quello che stanno facendo non mi sa di progetto industriale". Lo ha detto l'imprenditore Vittorio Malacalza, primo azionista della banca, a margine della conferenza di conclusione della mostra 'L'Expo delle Meraviglie". "Quando dico la parola industriale è l'opposto di finanziario - ha spiegato -. La finanza per me è un mezzo per arrivare a fare un progetto industriale. Questo è il concetto che ho sempre applicato, vedrò e giudicherò la banca sulla base di queste cose". "Fiducioso è una parola grossa". Risponde così Malacalza a chi gli chiede appunto se sia fiducioso sulla situazione dell'istituto di cui ha il 27,7% circa. "Non so niente", "chiedetelo ai commissari", e "chiedetelo ai miei figli", aggiunge solamente l'imprenditore a chi gli chiede se sia in dirittura d'arrivo un accordo per il riassetto della banca. Nella sua storia secolare Carige "non ha mai avuto bisogno di alleati". "Poi le alleanze si possono fare, ma nel momento in cui uno non ha bisogno di nessuno". "Questa banca ha 500 anni - ha detto -. La finanza è nata qui. Le banche sono nate qui. Ha attraversato cinque secoli e non si sa quanti problemi hanno incontrato e risolto. Questa banca non ha mai avuto bisogno né di alleati né di niente, poi gli altri possono pensare quello che vogliono". "Quello che è oggi non lo voglio giudicare e non lo giudico", ha chiarito Malacalza, aggiungendo di "parlare in generale". "Questa banca doveva risanarsi subito, per i problemi che ha avuto - ha però detto -. Aveva gli anticorpi per reagire e non aveva bisogno di nessuno. Poi le alleanze si possono fare ma nel momento in cui uno non ha bisogno di nessuno. Se sono costretto a fare un'alleanza non gioco: vuol dire che non è business. Se uno deve vendere la casa e io sono l'unico che la può comprare pensa di fare un buon affare?".