ANSFISA ha emanato le “Linee Guida per l’autorizzazione di veicoli ferroviari a idrogeno
di Redazione
Arrivano dopo più di un anno di lavoro
Si tratta di un obiettivo strategico generale concordato con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha visto l’Agenzia impegnata ad effettuare «attività di studio, ricerca e sperimentazione sull’uso dell’Idrogeno in ambito ferroviario e stradale, con particolare riguardo alle linee e infrastrutture individuate dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e dal PNC (Piano nazionale degli investimenti complementari), e dai decreti ministeriali di attuazione».
L’obiettivo generale è stato poi declinato in due sotto-obiettivi quali la “Predisposizione della disciplina tecnica e procedurale per la sicurezza del trasporto ferroviario con treni alimentati ad idrogeno” ed il “Supporto tecnico al Ministero, svolto anche in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sullo sviluppo dell’idrogeno in ambito ferroviario, stradale e autostradale”.
L’iniziativa rappresenta un passo avanti fondamentale in questo ambito di avanguardia, soprattutto in assenza di un quadro normativo di riferimento dedicato e delinea le regole tecniche da seguire e i compiti specifici che gli attori ferroviari coinvolti a vario titolo devono svolgere. Il documento è il risultato di una lunga fase di studio basata sia sull’avanzamento dei procedimenti autorizzativi dei tipi di veicolo trattati da ANSFISA, sia sullo scambio di esperienze a livello nazionale ed internazionale che l’Agenzia ha ricercato e sollecitato durante l’ultimo anno.
Oggetto principale delle Linee Guida è stabilire, nel contesto del sistema ferroviario italiano interoperabile, interconnesso o funzionalmente isolato, i procedimenti tecnici e procedurali da seguire in via sperimentale per il rilascio da parte di ANSFISA dei provvedimenti di:
autorizzazione di immissione sul mercato di veicoli alimentati ad idrogeno;
autorizzazione di tipi di veicoli alimentati ad idrogeno;
autorizzazione di messa in servizio di sottosistemi strutturali e di veicoli alimentati ad idrogeno.
Il testo, articolato in capitoli e paragrafi corredati di specifici riferimenti a regolamentazioni tecniche nazionali e internazionali, dà ampio spazio alla valutazione dei principali rischi legati all’idrogeno in quanto tale (rischi generici, quali incendio e fuga di gas) e al suo utilizzo come vettore energetico per la trazione in ambito ferroviario (rischi specifici, quali ad esempio esplosione dei serbatoi e incendio da fuoriuscita di idrogeno). Su tutto: approfondita analisi dei rischi ecologici; dettagliatissime misure di sicurezza ipotizzabili sul veicolo (installazioni specifiche e sensori di bordo), in aggiunta a quelle derivanti dai rischi tradizionali presenti in ambito ferroviario. Trattate anche le procedure da seguire in fase di sperimentazione; le norme sul monitoraggio dei siti e sui piani di emergenza e soccorso.
L’elevato numero di commenti ricevuti al documento in consultazione, 154 in tutto inviati ad ANSFISA da 12 società tra gestori infrastruttura, imprese ferroviarie, organismi di valutazione, costruttori di veicoli ferroviari e associazioni di categoria, testimonia il vivo interesse suscitato negli operatori, principali destinatari del provvedimento e attori del nuovo corso nella sperimentazione e messa in esercizio commerciale dei veicoli a idrogeno. Tutti i commenti sono stati analizzati, anche durante incontri dedicati con gli autori degli stessi e quelli ritenuti puntuali e a valore aggiunto sono stati valorizzati attraverso la modifica del testo iniziale.
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