Aggressione omofoba a Genova, letta in Sala Rossa la lettera della vittima: "Mi sento cittadino di serie B"
di Emilie Lara Mougenot
2 min, 44 sec
Accesa discussione in Consiglio comunale ma alla fine la mozione di solidarietà alla vittima viene approvata
L’aggressione subita da un ragazzo genovese, colpito e insultato con epiteti omofobi da tre aggressori ancora non identificati, ha acceso un intenso dibattito durante la seduta del Consiglio Comunale di Genova. Definito un episodio “gravissimo”, l’accaduto è stato indicato come segnale preoccupante di un’escalation di violenze contro la comunità LGBTQIA+.
Il documento approvato - La mozione, presentata dalla consigliera Cristina Lodi (Gruppo Misto), impegna il Sindaco e la Giunta a collaborare con le Forze dell’Ordine per identificare i responsabili e punirli, inviando un messaggio chiaro contro l’intolleranza. Inoltre, prevede la destinazione di risorse per promuovere iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, in collaborazione con associazioni come Arcigay e Liguria Rainbow, per combattere odio e violenza di matrice omofoba.
Il dibattito tra i consiglieri - La discussione in aula ha visto interventi a sostegno della mozione, come quello di Cristina Lodi, che ha sottolineato l’importanza di “promuovere segnali di rispetto e pace” e di dare voce a chi teme di denunciare. Tuttavia, alcuni consiglieri hanno chiesto di ampliare il coinvolgimento ad altre associazioni oltre a quelle citate nel documento, mentre altri hanno espresso perplessità sull’idea di portare direttamente le associazioni nelle scuole. Il capogruppo della Lega, Federico Bertorello, ha votato contro la mozione, definendola una “strumentalizzazione politica in vista della campagna elettorale”. Pur condannando fermamente l’episodio, ha criticato la scelta di citare specifiche associazioni: “Avrei votato un documento che condannasse l’accaduto in modo oggettivo, senza strumentalizzazioni e senza riferimenti a organizzazioni divisive”. Filippo Bruzzone (Linea Condivisa), invece, ha lamentato l’assenza di un voto unanime: “Davanti a fenomeni di odio e violenza, mi aspettavo unità da parte delle istituzioni. La spaccatura della maggioranza è una mancanza di rispetto verso la comunità genovese”.
La lettera della vittima - Durante la seduta è stata letta una lettera del giovane aggredito, che ha raccontato il suo dramma: “Sto vivendo un momento difficile, che temevo e speravo di non affrontare mai. La violenza che ho subito mi fa sentire un cittadino di serie B. Ho denunciato quanto accaduto per sensibilizzare e contribuire a rendere la nostra città più sicura e rispettosa”. La lettura della lettera ha colpito molti consiglieri, ma non è bastata a evitare le divisioni in aula.
Le posizioni politiche - Marco Barbieri (Genova Domani) ha dichiarato: “Nonostante la spaccatura della maggioranza, il tema non è divisivo. Noi di Genova Domani abbiamo votato a favore perché ci riconosciamo in una cultura liberale e rispettosa dei diritti civili. La mozione è coerente con il nostro percorso politico”. Diversa la posizione di Bertorello, che ha ribadito: “Il documento è stato costruito per strumentalizzare un evento tragico e spaccare la maggioranza. Sono favorevole a condannare l’omofobia e a educare i giovani, ma il testo avrebbe dovuto essere più inclusivo e meno politicizzato”.
L’esito del voto - Alla fine, la mozione è stata approvata con 21 voti favorevoli, 10 astensioni e 2 contrari. Hanno votato contro Federico Bertorello (Lega) e Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione).
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