Addio a Vialli, Vierchowod: "Gianluca sorrideva anche nei momenti difficili. A Genova ha dato tanto"
di Filippo Serio
L'ex calciatore e compagno di Vialli: "Sarebbe giusto un riconoscimento da parte di Genova e da parte della Federcalcio"
"E' una giornata tremenda. Noi l'avevamo visto solo i lmese scorso durante la presentazione del docufilm "La bella stagione", già allora i sintomi si vedevano ed eravamo consapevoli della malattia, ma non pensavamo che sarebbe stata così veloce a portarselo via. Avevamo visto la sofferenza di Luca, ma lui comunque non è voluto mancare." Così a Telenord Pietro Vierchowod, ex calciatore e compagno di Gianluca Vialli, che ricorda l'amico come "una persona carismatica, sempre allegra e mai arrabbiata. Lo abbiamo sempre visto con il sorriso nonostante i momenti brutti. Era per questo che era amato da tutta la squadra."
Sulla possibilità da parte di Vialli di diventare presidente della Samp: "Una porta che si è chiusa dopo un'offerta non accettata. Un vero peccato perché Gianluca sarebbe stata la persona ideale per rilanciare questa squadra. Oltre ad essere un grande giocatore era un grande amico, dispiace a tutti noi."
Sulla squadra: "Siamo riusciti a rimanere tanti anni insieme perché quei 7-8 del gruppo storico si volevano - e si vogliono tutt'ora - bene davvero, e poi influenzavano tutti gli altri. Questo è stato il segreto, fin quando c'è stato il presidente Mantovani. Abbiamo sempre fatto il massimo, Vialli era uno di quelli."
Sullo scudetto vinto nel 1991: "La prima parte del campionato non è stata bellissima, ma nel girone di ritorno, quando abbiamo realizzato che potevamo trionfare davvero, abbiamo giocato in modo eccezionale e abbiamo coronato un sogno."
I tifosi vorrebbero dedicare la Gradinata Sud a Vialli: "Per quello che Luca ha dato alla tifoseria e alla città, sarebbe una cosa giusta. Ha dato lustro alla città, sarebbe un ottimo riconoscimento. Penso che anche la Federcalcio darà un riconoscimento per quanto fatto con la Nazionale. E' stato un grande supporto per Mancini."
"La vittoria dell'Europeo? Roberto e Gianluca erano inseparabili, veramente gemelli, non di sangue ma quasi."
Credit: Foto di Mauro Storari
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