Terzo Valico, Rixi: "Progettiamo fermata a Milano Forlanini per avvicinare Genova a Linate. Gronda? Il problema è come finanziarla"
di Redazione
Aeroporto di Genova: "Ritengo necessario uno scalo in città, considerata l'orografia della regione". Concessioni autostradali: "Rivedremo i parametri"
"Stiamo progettando sull'intinerario del Terzo valico ferroviario una fermata a Milano Forlanini, per rendere possibile l'arrivo dell'alta velocità da Genova vicino a Linate". Lo ha detto il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi parlando in videocollegamento al convegno organizzato da Confindustria Genova su "Nuove infrastrutture per nuovi servizi di mobilità. Riflessioni a valle del rapporto Oti Nord 2023" aperto da Andrea Carioti, vicepresidente Confindustria Genova con delega a Territorio, Infrastrutture e Rigenerazione urbana, con le conclusioni di Leopoldo Destro, delegato del presidente di Confindustria a Trasporti, logistica e industria del turismo.
Anche Vincenzo Macello, vicedirettore generale operation di Rfi conferma che il progetto è allo studio,: "Stiamo lavorando per inserire la fermata nell'itinerario da Genova a Milano per garantire l'intermodalità con l'aeroporto di Linate". A proposito dell'aeroporto di Genova Rixi ha aggiunto: "Ritengo necessaria la presenza di un aeroporto in città, considerata l'orografia della regione" e ha annunciato che il 15 organizzerà un evento a Genova "in cui illustreremo i progetti che stiamo finanziando dal trasporto pubblico locale alle grandi arterie per far capire di non smettere di combattere per realizzare le opere pubbliche sulla mobilità che oggi costituisce il maggiore handicap della Regione".
GRONDA - "A proposito della Gronda che rientra nei progetti che si stanno approvando il problema - osserva Rixi - è come finanziarla. Aspi aveva un Piano economico finanziario di 14,7 miliardi di euro che secondo i fondi è passato per le stesse opere a 30 miliardi per le stesse opere. Secondo Cdp e gli amministratori saremmo intorno ai 22 miliardi. Quindi il problema che abbiamo oggi sulle opere autostradali, al netto di quelle già cantierizzate è che ci vorrà un accordo complessivo sulla gestione dei livelli economici".
"Qualcuno in passato ipotizzava l'aumento esponenziale dei pedaggi ma questo avviene con l'approvazione e la valutazione del Pef e un aumento esponenziale dei pedaggi non è possibile per due motivi: perché è illogico che un utente paghi per un'opera che non vedrà, perché parliamo di lavori che dureranno almeno 10 anni, e perché il sistema del trasporto pesante, in un sistema come quello portale genovese, porterebbe fuori mercato l'intera rete, salvo che il governo non vada a calmierare i pedaggi, ma dovrebbe trovare un centinaio di milioni l'anno. Pensiamo che l'opera deve essere ripagata nella vita utile e non nel periodo concessorio". Rixi ha spiegato che "Il lotto zero è iniziato e il problema è l'accordo finanziario con l'attuale proprietà, in queste settimane dovrebbe essere nominato il nuovo consiglio di Cdp e, a quel punto, potremo gestire questa partita dal punto di vista finanziario" ha aggiunto Rixi. "Io poi spero entro fine anno di togliere alcuni vincoli - ha aggiunto - come quello dei fondi previdenziali che non possono investire sulle infrastrutture, perché questa sarebbe un'altra fonte di finanziamento importante con un ritorno economico inferiore rispetto a quello che affrontiamo oggi".
CONCESSIONI AUTOSTRADALI - Rixi ha infine toccato il tema delle concessioni autostradali. "Per il settore autostradale entro la fine dell'anno rivedremo alcuni parametri concessionari. Nei prossimi giorni avremo incontri a palazzo Chigi proprio per andare a capire quali devono essere gli elementi da inserire, perché una delle milestone del Pnrr è proprio fare un tagliando al sistema concessionario autostradale e su questo credo che sia necessario valutare molto bene alcuni aspetti evitando di fare misure eccessivamente stataliste ma anche garantendo un migliore utilizzo della rete autostradale nazionale con la differenziazione delle tariffe nelle ore notturne e diurne e l'altro tema è che le opere devono essere ammortizzate nel periodo di vita utile non nel periodo concessorio, altrimenti c'è il rischio di aumenti tariffari insostenibili".
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