Sentenza sulla “tassazione dei porti, Giampieri: "Studieremo sentenza del Tribunale di Lussemburgo sulla tassazione sui porti"
di Redazione
Le autorità italiane hanno trasmesso le loro osservazioni alla Commissione
“In merito alla sentenza emessa dal Tribunale a Lussemburgo relativa al ricorso presentato sul tema della Tassazione delle Autorità Portuali in Italia, abbiamo immediatamente riunito le AdSP, unitamente al pool di giuristi che ci ha rappresentato in giudizio, per raccogliere commenti e fare un’analisi dettagliata degli effetti della stessa. Uno studio che richiede un tempo congruo per analizzare efficacemente tutta la sentenza.
Nel pieno rispetto di quanto deciso dal Tribunale, continueremo il confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per tutti gli approfondimenti del caso, al fine di consentire alle AdSP di proseguire con le loro attività in maniera unitaria nell’interesse generale del nostro Paese.”
Questa la dichiarazione del Presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri in merito alla sentenza sulla “tassazione dei porti” dichiara e statuisce:
1)La decisione (UE) 2021/1757 della Commissione, del 4 dicembre 2020, relativa al regime di aiuti SA.38399 – 2019/C (ex 2018/E) cui l’Italia ha dato esecuzione – Tassazione dei porti in Italia, è annullata nella parte in cui essa qualifica il rilascio di autorizzazioni per le operazioni portuali come attività economica.
2)Per il resto, il ricorso è respinto.
Gli antefatti:
L’8 gennaio 2019 la Commissione Ue ha infatti proposto alla Repubblica italiana di adottare opportune misure ai sensi dell’articolo 22 del regolamento 2015/1589 per porre fine all’esonero dall’IRES relativamente alle attività economiche delle AdSP e, di conseguenza, per garantire che queste ultime fossero soggette all’IRES allo stesso modo delle altre imprese. Inoltre, la Commissione ha invitato le autorità italiane a informarla per iscritto, entro un termine di due mesi dal ricevimento di detta proposta, dell’accettazione delle misure proposte ai sensi dell’articolo 23, paragrafo 1, del regolamento 2015/1589.
Il 7 marzo 2019 la Repubblica italiana ha respinto la proposta della Commissione.
Poiché le autorità italiane non hanno accettato le opportune misure proposte la Commissione ha deciso, il 15 novembre 2019, di avviare il procedimento di cui all’articolo 108, paragrafo 2, TFUE, in applicazione dell’articolo 23, paragrafo 2, del regolamento 2015/1589. In tale contesto, la Commissione ha invitato le Repubblica italiana e le parti interessate a presentare le loro osservazioni.
Le autorità italiane hanno trasmesso le loro osservazioni alla Commissione con lettera del 4 febbraio 2020. Successivamente, la Commissione ha anche ricevuto osservazioni da varie parti interessate.
Il procedimento di indagine formale si è concluso con l’adozione della decisione, poi impugnata.
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