Santi (Federagenti): "Non solo cold ironing: i porti italiani hanno idee innovative sulla transizione ecologica"

di Edoardo Cozza

Il presidente della federazione parla a Transport del green deal: "La politica massiva è sulle banchine elettrificate, ma altre pratiche sono da esempio"

Dopo il comunicato dei giorni scorsi, con l'invito a riscoprire il mare per il green deal e l'opzione di trasformare i porti in hub energetici, Alessandro Santi, presidente di Federagenti, è intervenuto a Transport per parlare proprio di transizione ecologica e portualità. Tra i temi toccati quello della diversità di vedute tra autorità portuali sulle soluzioni legate all'energia: "L'Italia è il Paese dei porti ed è difficile comparare i progetti di altre parti del mondo coi nostri. La politica massiva è quella del cold ironing, ma c'è un lato negativo: in alcuni porti non serve a molto, come per il porto di Palermo dove il presidente ha espresso un parere opposto. Non è sull'uso di una tecnologia, ma è come la si fa la questione dirimente: ci sono esperienze singole importanti che vanno considerate all'interno di una visione globale che l'Italia si sta dando e noi la condividiamo: il green deal dev'essere misurato e sostenibile. Tra i progetti più interessanti si pensi a Savona e al suo sostenamento energetico che arriverà col fotovoltaico o Civitavecchia che studia sistemi di produzione con il moto ondoso".