Sampdoria, tabù "Ferraris" da sfatare. E Pedrola punta Cesena

di Maurizio Michieli

Sottil ha migliorato la media punti ma non è ancora riuscito a incidere sulla mentalità

La sconfitta interna con la Juve Stabia è stata una doccia gelata per la Sampdoria, reduce da tre vittorie consecutive, derby di Coppa Italia compreso. Ancora una volta il "Ferraris", stavolta senza tifosi, si è rivelato per i blucerchiati una casa inospitale, come accade con incredibile ciclicità dal 2022 a oggi. La Samp, infatti, negli ultimi due anni ha perso a Marassi la metà delle partite disputate, 26 su 52. Un dato scioccante. Per Pirlo la causa erano le troppe pressioni, una presunta motivazione cancellata dalle porte chiuse di venerdì scorso.

Eppure, nel frattempo, c'è stata una girandola di allenatori, giocatori, dirigenti e persino un cambio di proprietà. Quale sia lo spettro che aleggia sul "Ferraris" quando gioca la Sampdoria nessuno è in grado di spiegarlo, nemmeno Andrea Sottil, che di certo ha avuto il merito di alzare la media punti, di conquistare la stracittadina ma non ancora quello di plasmare una formazione a sua immagine e somiglianza, ovvero di difensore roccioso e agonisticamente cattivo, a volte persino troppo.

La facilità con cui la Juve Stabia ha affondato la lama nel burro della retroguardia blucerchiata ha avuto del sorprendente. Per fortuna, dopo la sosta, la Sampdoria ripartirà da una trasferta, quella di Cesena, domenica alle 17,15. E Sottil potrebbe avere a disposizione l'arma in più di Estanis Pedrola, assente dallo scorso maggio. La Samp può ancora recuperare il terreno perduto e riagganciare la lotta per la promozione in serie A, se non diretta, almeno attraverso i play off. Ma non può concedersi altri passi falsi. Lo avranno capito i giocatori, avvolti nella loro bolla?