Sampdoria, niente ritiro a Livigno. Si valutano (con Pirlo) due località in Trentino

di Maurizio Michieli

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Settimana di riflessione in casa blucerchiata, poi scatterà la nuova stagione: 28 maggio data cruciale

Sampdoria, niente ritiro a Livigno. Si valutano (con Pirlo) due località in Trentino

Smaltita la delusione di Palermo - a fatica, non tanto per il risultato quanto per la mancata prestazione della squadra - per la Sampdoria questa sarà una settimana di riflessione a tutti i livelli, dal presidente ai dirigenti, dall'allenatore ai collaboratori. Poi, scatterà la programmazione della prossima stagione, che sarà ancora in serie B e contro avversari di spessore (dalla A sono già retrocesse Salernitana e Sassuolo).

Questo non significa che alcune scelte non siano già maturate. Intanto, la Samp non tornerà in ritiro a Livigno (dove tra l'altro effettuerà la preparazione estiva proprio il Palermo) ma andrà quasi certamente in una località del Trentino. Al vaglio ce ne sono un paio, la soluzione arriverà nei prossimi giorni valutando i costi, una parte dei quali resta a carico del club (al netto della quota di ospitalità).

Questi primi ragionamenti si stanno portando avanti a Bogliasco con Andrea Pirlo. E questo è un indizio del fatto che l'allenatore probabilmente rispetterà il contratto sino al 2025. Un indizio, ma non ancora una prova. Dal confronto approfondito sui programmi tra il tecnico e la proprietà prenderà forma la decisione finale. Allo stato attuale le probabilità che Pirlo, per volontà reciproca, rimanga sono alte, non ancora tuttavia al 100%.

Tra l'altro alla Sampdoria arriveranno due nuove figure dirigenziali di rilievo, considerato tra l'altro che l'esperienza di Nicola Legrottaglie in blucerchiato è esaurita: un direttore sportivo esperto (è girato il nome di Guido Angelozzi, in scadenza col Frosinone e per questo piuttosto caro) e un direttore generale con conoscenza delle dinamiche calcistiche. Questo perché Manfredi è convinto che l'area tecnica, come peraltro accade ormai in molti club, vada potenziata e rafforzata.

Attenzione, però, all'attuale direttore sportivo Andrea Mancini: il suo contratto è in scadenza, in questa stagione l'ingaggio che ha percepito è stato proporzionato alla sua acerba esperienza, ma alcuni "colpi" di mercato che portano la sua firma (Pedrola, Piccini, Leoni) hanno confermato che il figlio d'arte possiede la stoffa del bravo dirigente. Ecco perché la Sampdoria vuole trattenerlo e si è cominciato a trattare sulle cifre (da ritoccare) ma anche sulla sua disponibilità a collaborare con un eventuale ds più scafato (sembrano peraltro poco percorribili le piste Petrachi e Accardi).

Ovviamente, prima di compiere qualunque mossa vincolante, il presidente Matteo Manfredi attende di conoscere l'esito della vertenza con Massimo Ferrero in merito all'acquisizione della Sampdoria. La data ultima del 28 maggio si avvicina e all'orizzonte sembra esserci la possibilità di un accordo preventivo che la renda se non superflua quantomeno dilazionabile. Il club blucerchiato si presenterà al Tribunale di Milano con in mano una proposta finalizzata a "liquidare" il 21% delle azioni dell'ex patron. Se Ferrero dovesse respingerla, deciderà una volta per tutte, senza ulteriori rinvii, la giudice Daniela Marconi. Con le incognite del caso, ma con la fondata speranza (da parte della Samp) di vincere la causa. Ferrero (e Vidal) potrebbero tuttavia accogliere positivamente la proposta sul tavolo e dunque aprire la strada alla firma del cosiddetto "tombale". I legali (De Gennaro di Dla Piper per la Sampdoria e Sammarco per la controparte) sono al lavoro sui dettagli che possano risolvere la pratica.

E allora sì, a un anno di distanza dal cambio di proprietà, potrà davvero iniziare una nuova era. Sempre in serie B, è vero, ma con prospettive diverse, senza il -2 di partenza in classifica e con la sparizione graduale (a gennaio 2025) della zavorra rappresentata dell'indice di liquidità che raffredda il mercato.