Regionali, Gaffe di Orlando sulle province liguri, l'opposizione attacca e lui ci scherza su: "Sono sei con Cuneo"

di Simone Galdi

Il candidato dem dribbla con ironia le critiche e tira in ballo il Piemonte, come Toti nel 2014

Anche un lapsus può diventare oggetto di campagna elettorale. Era stato così per Giovanni Toti, all'epoca della sua prima elezione a presidente regionale, quando decise di "annettere" Novi Ligure dal Piemonte. E' così è anche per Andrea Orlando, candidato per il centrosinistra in Liguria che nel corso di un'intervista si è lasciato sfuggire: “La destra governa quattro capoluoghi su cinque in Liguria”, aggiungendo per sbaglio un capoluogo ai quattro effettivi.

Pioggia di critiche - L'uscita è stata subito ripresa dallo schieramento avversario, con in testa Edoardo Rixi, viceministro alle infrastrutture ed esponente di punta del partito di Salvini in Liguria: "La Lega ha sempre voluto la provincia del Tigullio. Ricordiamo però allo smemorato Orlando che le province in Liguria sono quattro!".

“Andrea Orlando vorrebbe governare una regione di cui non conosce neppure la cartina geografica" aveva aggiunto Ilaria Cavo, deputato ligure di Noi Moderati. E a complemento di quanto espresso da Cavo è arrivata anche la nota di Matteo Campora, candidato consigliere regionale di Vince Liguria - a sostegno di Marco Bucci presidente - nella Città Metropolitana di Genova: "Avendo sempre fatto politica a Roma, confonde la Liguria con il Lazio, dove in effetti il centrodestra amministra quattro capoluoghi su cinque".

Una sponda dal Piemonte - Insomma, una gaffe che ha scatenato il centrodestra all'attacco, ma sulla quale Orlando ha voluto scherzare da Arenzano, a margine dell'evento numero 221 della sua campagna elettorale: "Un saluto a tutti gli abitanti delle sei province della Liguria. E dobbiamo fare anche un'altra: conquisteremo Cuneo!". Un'uscita autoironica che chiama di nuovo in causa il Piemonte, come fu all'epoca per Toti. L'esponente dem però ha subito messo da parte le battute per concentrarsi sul programma di governo: "Occupiamoci di cose serie, la stanchezza si comincia a sentire ma si comincia anche a sentire tutto ciò che non è stato fatto in questi anni. La sanità che crolla, il dissesto idrogeologico, noi non abbiamo mai strumentalizzato - contrariamente a quello che ha fatto la destra in Emilia Romagna e che sta facendo in queste ore".

Lotta al dissesto del territorio - "Pensiamo che sia un problema strutturale che viene da lontano, ma che non si può consentire che si aggravi e per questo vorremmo, nei primi giorni della nuova legislatura, approvare una legge contro il consumo del suolo. E poi un grande piano di prevenzione che consenta di individuare i rischi e di avere degli investimenti costanti per affrontare il dissesto. Così come una struttura di pronto intervento per le frane, per gli allagamenti a un braccio operativo della Liguria, che consenta non solo di fare di affrontare l'emergenza, ma di dare anche una prima risposta strutturale a questi problemi. Lo abbiamo scritto nel nostro programma e lo possiamo fare, in collaborazione con i comuni e coi privati, che possono dare una mano su questo fronte".