Obbligati in quarantena durante il lock down, se ne andavano in barca

di Michele Varì

Bilancio della Guardia di Finanza della Liguria: durante l'emergenza Covid, denunce per la frode di mascherine e gel

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La guardia di finanza grazie al reparto aeronavale durante i mesi del lock down ha pizzicato 13 diportisti che se andavano in mare nonostante il divieto, quattro di questi, italiani e francesi, erano a spasso in barca nonostante obbligati a stare casa perchè in quarantena per essere venuti a contanto con dei positivi del  Covid19.

E' uno dei risultati del bilancio della guardia di finanza della Liguria svelato oggi dal nuovo comandante regionale della Liguria, il generale Rosario Massino.

In tre mesi, dunque in piena emergenza Covid, sono state 32 le persone denunciate per frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione. 

L'occasione del bilancio è stata la celebrazione del 246mo anniversario della fondazione del corpo nella caserma di piazza San Giorgio di piazza Cavour: oltre il generale Massino, presenti il generale Vincenzo Tomei, comandante della provincia di Genova, e Italo Spalvieri, colonnello comandante del reparto aeronavale che grazie al nucleo degli elicotteri è riuscito a scoprire i diportisti che se ne andavano in mare durante i mesi del lockdown.

Le fiamme gialle in tutto hanno sequestrato oltre sei milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre 7.000 confezioni di igienizzanti. Oltre 1.500 mascherine e oltre 5 milioni di guanti sono stati requisiti dal Commissario straordinario, su richiesta di Reparti del Corpo e su conforme avviso delle competenti Autorità penali e amministrative, per essere distribuiti a strutture della Protezione Civile, ospedali, enti pubblici.

Il generale Rosario Massino ha sottolineato "la grossa attenzione delle fiamme gialle per il porto ma anche per il rischio usura per l'emergenza economica legata alla pandemia e la grande professionalità di tutte le forze dell'ordine".
Nel corso dell'anno sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell'aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni. In tale ambito, sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria 10 persone per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 20.000 beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 310% rispetto al prezzo di acquisto.