Moneglia, rocciatore trascinato in mare da un'onda improvvisa: il corpo sparisce tra le onde

di Marco Innocenti

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L'uomo, un 30enne di origini argentine, era in cordata con la compagna. Si era calato sullo scoglio sottostante per recuperare una fune caduta

Stava scalando una falesia a picco sul mare di Moneglia, il rocciatore morto nella tarda mattinata di oggi, domenica, fra le località di Vallegrande e Valletta, dove stava scalando una parete rocciosa insieme alla compagna. I due, originari dell'Argentina, vivono da anni a Genova e condividono la passione per l'arrampicata. Inizialmente sembrava che l'uomo fosse precipitato da un'altezza di circa 20 metri, finendo per sprofondare in mare ma poi, anche grazie alla testimonianza della donna, rimasta bloccata sulla parete, dopo aver assistito impotente alla morte del compagno, i soccorritori hanno potuto ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto.

Dalla parete rocciosa si sarebbe staccata una delle corde utilizzate per l'arrampicata, finendo su uno scoglio sottostante e così l'uomo si sarebbe calato per recuperarla. Proprio in quel momento, però, una violenta onda improvvisa avrebbe travolto il 30enne, trascinandolo in mare. E da lì non è più riemerso. Immediatamente sono scattati i soccorsi e le ricerche, portate avanti dai vigili del fuoco, del soccorso alpino e della guardia costiera che, dopo aver tratto in salvo la seconda rocciatrice, in buone condizioni ma sotto choc, hanno subito iniziato a perlustrare il tratto di mare intorno alla falesia, alla ricerca del cadavere dell'uomo caduto in acqua. Un'operazione resa però molto difficoltosa dalle condizioni del mare, che in quel tratto è piuttosto mosso, tanto che è stato necessario richiedere l'intervento dell'elicottero. Per agevolare le operazioni, inoltre, è stata chiusa la strada provinciale che unisce Riva Trigoso e Moneglia.