Martedì 28 aprile "Insegne accese": i ristoratori fanno sentire la loro voce

di Marco Innocenti

Danilo Scala: "Plexiglass a dividere i tavoli? Non ci penso nemmeno. Piuttosto resto chiuso"

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E' stata lanciata via Facebook ma, in breve tempo, ha preso piede fra tantissimi ristoratori genovesi ma non soltanto. Si tratta di "Insegne accese", l'iniziativa che martedì 28 aprile chiamerà tutti i ristoratori ad accendere le proprie insegne come gesto di protesta civile e silenziosa per sollecitare una presa di coscienza da parte della politica.

"L'obiettivo è quello di farci sentire in maniera silenziosa dai nostri governanti e dalle istituzioni - ci spiega Danilo Scala, titolare del ristorante "San Giorgio" di Genova - Il 28 aprile infatti tutti noi ristoratori accenderemo le nostre insegne perché qua con tutte le restrizioni che si prospettano, avremo una decimazione dei clienti e, con essi, del fatturato e di conseguenza anche del personale che, spesso da anni, lavora con noi. E' ovvio che, ad un certo punto, saremo anche costretti a fare delle scelte, scelte dolorose, che mai avremmo pensato di dover fare ma che non potremmo evitare, lasciando a casa qualche nostro collaboratore".

In questi giorni, poi, si è fatto un gran parlare non solo di quando riaprire, ma anche di come farlo: distanze maggiorate fra i tavoli, personale in sala con guanti e mascherine e addirittura schermi di plexiglass fra i tavoli. "Non ci penso nemmeno - taglia corto Scala - La semplice idea di installare degli schermi di plexiglass fra un tavolo e l'altro non mi passa nemmeno per il cervello. Il ristorante è convivialità, è condivisione, senza tutto questo allora è meglio stare a casa. Noi siamo fortunati perché abbiamo delle sale grandi e potremo distanziare i tavoli ma non installerei mai del plexiglass fra un tavolo e l'altro. Piuttosto resto chiuso".