Genova. L'autopsia rivela: Filippa Astuto non è stata uccisa dalla figlia
di Michele Varì
La donna era morta dopo l'aggressione subita nella sua casa nei vicoli
Non è stata la figlia ad uccidere Filippa Astuto, una genovese deceduta nel luglio scorso nella sala di rianimazione dell'ospedale Galliera.
I risultati dell'autopsia svolta dal medico legale Alessandro Bonsignore nei giorni scorsi hanno accertato che la donna è morta a causa di un'infezione in zona addominale per una vecchia patologia non compatibile con le ferite inferte dalla figlia che l'aveva aggredita nella sua abitazione.
L'esame autoptico era stato richiesto dal sostituto procuratore Daniela Pischetola titolare dell'indagine aperta dai carabinieri della compagnia Centro per omicidio preterintenzionale dopo il decesso in ospedale di Filippa Astuto, un'ex parrucchiera di 69 anni ricoverata per due volte all'ospedale Galliera in seguito all'aggressione avvenuta il 3 luglio nella casa di piazza Santa Maria in passione, nel centro storico, da parte della figlia Barbara Mannoia, 46 anni, per questo indagata per l'omicidio.
Il decesso della donna era avvenuto 23 giorni dopo il ricovero. La figlia, genovese, da pochi mesi trasferitasi a Mazara del Vallo, a Trapani, ha sempre negato di avere aggredito la madre, “ha simulato, io non l'ho toccata, sono entrata in casa solo per prendere alcuni vestiti di mia proprietà” aveva anche ripetuto dopo avere telefonato alla redazione di Telenord che per prima aveva svelato del decesso della donna e dell'iscrizione sul registro degli indagati della figlia.
Barbara era stata indagata prima per le lesioni alla madre, eppoi, quando è sopraggiunta la morte della donna, per l'omicidio preterintenzionale. Contro di lei le dichiarazioni della madre prima del primo ricovero, e del padre Gianni Mannoia, che aveva trovato la moglie a terra dolorante e l'aveva trasferita al pronto soccorso. Fra i due c'erano state anche pesanti scambio di accuse su Facebook.
Fra madre e figlia invece c'erano dissapori da anni, pare scaturiti da quanto la figlia si era separata dal marito. Proprio per questo Barbara si era trasferita a Mazara del Vallo, a Trapani. A fare arrabbiare la quarantaseienne anche il fatto di non potere avere al suo fianco i due figli: il minore è infatti affidato in modo provvisorio ad un istituto mentre la maggiorenne ha scelto di vivere con i nonni a Genova.
Ora il responso dell'autopsia che stabilisce la verità e solleva in modo definitivo la donna da un'accusa pesante come quella di avere ucciso la propria madre.
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