In ansia per l'anziana vicina chiamano i pompieri, "forse è malata": ma la donna era già ricoverata per il virus

di Michele Varì

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Due storie tristi da quarantena fanno riaffiorare un valore che sembrava dimenticato: la solidarietà fra condomini costretti in casa

In ansia per l'anziana vicina chiamano i pompieri, "forse è malata": ma la donna era già ricoverata per il virus

"Pompieri aiutateci, non sentiamo nessun rumore dalla casa dove abita da sola la nostra anziana vicina, non stava bene, le abbiamo telefonato, ma non risponde da ore...". 


I vigili del fuoco accorrono indossando tute speciali e mascherine come prevede il rigido protocollo di questa emergenza sanitaria ma in casa non c'è nessuno perchè, si scopre dopo, la pensionata purtroppo era già stata ricoverata, presumibilmente per sintomi del coronavirus. 


Una storia triste che ieri, domenica 22 marzo, si è ripetuta due volte nel giro di poche ore fra l'altro in una festività da coprifuoco in cui i pompieri hanno ricevuto pochissime chiamate di soccorso: è successo a Genova, fra alcune case popolari di Staglieno, e a Rapallo. 
I pompieri nel primo caso per scoprire che l'anziana non era in casa sono entrati dalla finestra, nell'intervento del Tigullio invece non è stato necessario perchè si è riusciti a contattare al telefono un familiare della donna che ha svelato: "Purtroppo è già ricoverata".


Sono gli stessi pompieri a raccontare che dietro queste storie tristi c'è la conferma di un valore che con la quarantena collettiva sembra essersi rinnovato: la solidarietà fra i vicini di casa, che spesso nella routine e la fretta di tutti i giorni quasi si ignorano e adesso, invece, pur a distanza, con le accortezze che impone l'emergenza sanitaria, nei ritmi lenti della vita di clausura, riemerge e a volte sboccia come un fiore della primavera più irreale che abbiamo mai vissuto. 
Pompieri, gli "angeli" di tutti, che come gli operatori del 118, invitano tutti coloro che vivono in un palazzo dove ci sono anziani soli o con figli residenti lontani, a stabilire un contatto con quei pensionati, per telefono se è possibile, per cercare di intercettare eventuali loro bisogni, "sono i più esposti al contaggio e i più traumatizzati da questa irreale vita da segregati in casa" sottolineano vigili del fuoco e medici del 118.

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