Il porto di Trieste punta sul 'Prosecco Fresh Hub'

di Edoardo Cozza

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Alla fiera Fruit Logistica di Berlino i dettagli sul futuro polo del fresco: investimento da 58 milioni per lo sviluppo della filiera agroalimentare sostenibile

Il porto di Trieste punta sul 'Prosecco Fresh Hub'

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha presentato a Berlino il progetto Prosecco Fresh Hub alla fiera Fruit Logistica, manifestazione leader per il commercio e la logistica nel settore dei prodotti ortofrutticoli freschi.

L’evento moderato dalla giornalista Barbara Gruden, corrispondente RAI a Berlino, si è tenuto nel primo giorno della fiera, presso lo stand del sistema portuale giuliano, alla presenza dei maggiori operatori e terminalisti del settore. Il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino ha presentato i dettagli del futuro polo del fresco che prevede un investimento totale per più di 58 milioni di euro, partendo proprio dalla posizione geografica strategica del porto di Trieste, situato nel punto più a nord del Mediterraneo, e dunque al servizio del Centro-Est Europa.

L’obiettivo del progetto Prosecco Fresh Hub è la creazione di un polo logistico per lo sviluppo di una filiera agro alimentare sostenibile a Prosecco. La scelta della zona è dettata dalla sua vicinanza all’asse viario autostradale che connette il Nord Italia e l’Est Europa al fine di alimentare i mercati storici del porto di Trieste. Il presidente D’Agostino ha sottolineato che: “Per far crescere il porto bisogna investire fuori dal porto. Prosecco Fresh Hub è fondamentale perché unisce la capacità di innovazione tecnologica a una fortissima accessibilità dell’area”.

L’idea progettuale prevede la realizzazione, su un’area complessiva di 155.000 metri quadrati, della nuova sede del mercato ortofrutticolo di Trieste e di un magazzino refrigerato dedicato a varie tipologie merceologiche. Il magazzino refrigerato si estenderà su una superficie di 18.000 metri quadrati e potrà garantire 20.000 posti pallet a temperatura controllata e sarà differenziabile a seconda delle esigenze degli operatori. Le tecnologie utilizzate saranno di ultima generazione per quanto riguarda le tecniche costruttive e di coibentazione. La logistica di magazzino, sarà completamente automatizzata e basata su logiche di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei processi.

Il mercato ortofrutticolo di Trieste, dal suo canto, si svilupperà su una superficie di 7.200 metri quadrati e, grazie alla sua ubicazione e al suo collegamento funzionale con l’hub refrigerato, potrà facilitare le operazioni di sdoganamento e distribuzione urbana delle merci. L’approvvigionamento energetico dell’intero polo sarà garantito da un parco fotovoltaico di ultima generazione installato sulla copertura degli edifici, ottenuto ottimizzando le superfici occupate dalle infrastrutture senza consumo di spazio bioproduttivo.

La struttura sarà connessa con il porto di Trieste grazie ad un’area logistica di 3000 metri quadrati e alla sua immediata vicinanza all’asse viario autostradale al fine di incentivare l’occupazione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tanto in import, attraverso il potenziamento dei collegamenti diretti con l’Africa Mediterranea e Medio Oriente, quanto in export, attraverso l’apertura di concrete opportunità di internazionalizzazione per le imprese del territorio.

Si tratta di un progetto di forte impatto dal punto di vista della sostenibilità, come ha voluto evidenziare infine D’Agostino: “C’è integrazione con la ferrovia, che è sempre il nostro must e che quindi è l’elemento di punta della nostra presentazione di oggi. C’è l’integrazione con tutto il mondo della logistica del fresco regionale: dalla SDAG di Gorizia, Seadock, Interporto di Trieste, Samer&Co. Shipping, a Trimar – oggi ci siamo tutti e presentiamo come sistema i nostri servizi al mercato internazionale, non solamente le infrastrutture, perché alla fine sono i servizi degli operatori privati che danno il vero valore aggiunto a quello che stiamo facendo.”